Rassegna storica del Risorgimento

LUCIANI LUCIANO
anno <1938>   pagina <1130>
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1130 Mario Puccioni e Guido Callaini
buona e cara famiglia. Mi ha scritto da Reggio il Sig. Arno il quale ha per me un amor presso che paterno.
Non sono ancora in grado di essere trasportato a Cremona sotto il Prof. Pellizzari, né a Reggio, né a Bologna. Spero di essere presto, però, in grado di ritornare in Toscana. Qui non mi mancano le cure dell'egregio Prof. Luigi Fulgeri e credo che pericolo non vi sia nello star qui in Bozzolo perchè il teatro della guerra non è più in questi luoghi, ma distante di qui circa 50 miglia, essendo gli Austriaci ritirati nel Veneto. Non ho di Lei tutte le lettere che Ella mi scrivo perchè di certo le lettere vanno al Quartier Gene­rale e di là pare che ritardino assai a mandarcele. Che fa la Mamma? Che fanno i fratelli? Tenga tranquilla tutta la famiglia, mi faccia raccomandare al Signore e invocando la sua benedizione mi creda
Suo aff.mo figlio Luciano Luciani.
P, S. Carissima Madre
Che fai mia buona e cara Mamma ? questa è la prima volta che ti scrivo dopo che sono stato ferito; io penso sempre a te e ti vorrei più tranquilla di quello che non sei, che le cose vanno assai bene e presto se Dio vuole ti rivedrò. Addio prega per me che sono
Il tuo figlio Luciano.
XXVII.
Bozzolo, 10 giugno 1848. A. C.
Ieri come ti scriveva venni a Bozzolo per visitare tuo figlio e gli altri feriti che qui si trovano. La ferita di tuo figlio va sempre migliorando, la piaga è quasi tutta detersa, non dà vernn dolore, e il polso è perfettamente tranquillo di maniera che ho detto che se le cose continuano a progredire così fra quattro o cinque giorni potrà, volendo, essere trasportato a Cremona.
Il timore che tu avevi del tetano non ha ver un fondamento, ed io ho fiducia che presto potrai vedere tuo figlio perfettamente guarito.
Io quest'oggi ritorno a Cremona per assistere i feriti e malati che sono in quella città, ma nel caso che tuo figlio o qualcun altro dei feriti che sono in Bozzolo, potes­sero avere bisogno di me, io sarà pronto a volare in loro soccorso.
Stai però tranquillo che tutti sono benissimo assistiti. Saluti agli amici e ama
Il tuo aff.mo amico Giorgio. Pellizzari.
XXVIII.
Bozzolo, 11 giugno 1848. Carissimo Padre,
Le scrivo convalescente, ho il braccio al collo, non ho febbre e la cura progredisce rapida verso la guarigione.
Oh io spero di essere presto in famiglia e riabbracciare Lei e la Mamma e rassicu­rarli tutti, specialmente la Mamma, con la mia presenza.