Rassegna storica del Risorgimento

LUCIANI LUCIANO
anno <1938>   pagina <1131>
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Lettere e documenti di Luciano Luciani 1131
Domani mi alzerò per la prima volta; ieri fu da me il sig, Benini che mi portò le nuove di casa mia e mi offerse danaro, ma non ne ho bisogno. Dei due fratelli Benini, che erano al campo, uno è prigioniero, dell'altro (lo scolaro) non se ne ha notìzia. *)
Sono rimasto senza nemmeno la camicia perchè il sacco me lo bau preso ed ecco come. Non che io "abbia lasciato sul campo perchè sarebbe un disonore, ma perchè appena arrivato a CasteBucchio io lo consegnai al Sergente dell'ambulanza che nella furia e nella confusione lo lasciò cogli altri sacchi nello spedale; poco dopo sopraggiunsero i Tedeschi ed il sacco fu parte della preda che quei barbari fecero della nostra roba.
Le fo la nota adunque di ciò che mi abbisogna almeno per vestirmi.
Un par di scarpe, fatte alla cittadina di queste che non si legano perchè con una mano sola le scarpe ci si legan male; il disegno è questo. Due o tre paia di calzetti, ma fiumi, un paio di calzoni di roba che non si lavi, fatti con garbo in fondo verso le scarpe colle staffe da levare e mettere, fatti bene sotto le cosce che non mi tirino tanto. Qualche camicia coi suoi bottoncini sul petto, due bluse di tela grezza* una più grossa, una più fina per potersi mutare. Quella fina la desidererei lavorata benino colle sue filettature.
Un fazzolettino o due di seta tricolore per il collo, un fazzoletto largo e lungo per il braccio al collo; questo fazzoletto per più figura sia di seta o tutto nero o di qualche altro colore, due o tre fazzoletti bianchi.
Qualche libro. La prego di spedirmi più presto che è possibile questa roba in un sacco da viaggio. Raccomandi la roba al Sig. Maggiore Massotti pregandolo a spedir­mela subito dove io sia a Cremona o a Bozzolo.
Desidererei qualche giornale.
La sua Benedizione e quella della Mamma.
Aff.mo figlio Luciano.
XXDC.
Stimatissimo Sig. Dottore,
A dì 12 giugno 1848.
Il bravo e coraggioso Luciano è due giorni che è senza fèbbre; questo sia per sua consolazione. Ora poi che è cessato il pericolo prodotto dalla ferita e dall'operazione vengo a narrarle lo stato passato di suo figlio.
Luciano ricevè un pezzo di mitraglia nella mano sinistra il quale franse i primi quattro ossi del metacarpo, denudandoli, come pure denudò e lacerò quelli del carpo. II povero Luciano sopportava con santa pazienza la sua ferita e solo pregava, dicendo: ". Amputatemi, amputatemi; temo del tetano, ma la furiosa ritirata proibì di far ciò sull'istante. Fu condotto allo spedale di Bozzolo ed ivi amputato dal Dott. Fulgori, abile Chirurgo. Il detto Dottore mi disse che ò rimasto del coraggio di suo figlio* Bravo
Luciano 1
Stia tranquillo, presto potrà riabbracciarlo. Intanto l'assicuro che sta contento e par ebe dica: se ho perso una mano ho una testa e questa la serbo per la patria.
i) benone, che cadde valorosamente sul campo a Cattatone.