Rassegna storica del Risorgimento
LUCIANI LUCIANO
anno
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1938
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pagina
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1132
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1132 Mario Puccioni e Guido Callaini
Oggi le scrìvo perchè vedo di poterlo consolare; conosco l'amore di figlio* m'immagino quello di padre. Le ripeto che stia tranquillo, rassicuri la sua Signora, le dica per me che presto rivedrà il suo figlio.
Desiderando ogni felicità in una casa di un caro amico di mio padre la prego dei più ossequiosi rispetti a tutta la famiglia da parte
Di un suo servo Ferdinando Paoli*
XXX.
Al dì 12 giugno 1848. Carissimo Padre,
Sotto la lettera di Ferdinando Paoli aggiungo due parole di mia propria mano scongiurandolo a star tranquillo che sto assai benino.
Ormai quel che si è perduto si è perduto, meno male che si è salvata la vita. Evviva la Patria 1
Quello che le dirò è che io sono rimasto senza nulla, perchè il mio sacco è caduto in mano dei Tedeschi perciò ella pensi a mandarmi l'occorrente. Un bacio a Mamma e ai fratelli, la sua S. Benedizione e mi creda
Aff.mo figlio Luciano Luciani.
XXXI.
Firenze, 15 giugno 1848. Mio Amatissimo, mio povero Figlio,
Se di dolore si morisse io certo non sarei più viva, mio povero Figlio, mio coraggioso figlio, mio povero Martire, tu che perchè non ci riesciase tanto dolorosa la notizia della tua disgrazia ci hai occultato tutta la grandezza del tuo male, ohi questa è virtù sì, virtù senza pari, e se grande è sempre stato il mio affetto per te io non posso spiegarti quanto adesso lo sento maggiore; tante dolorose circostanze riunite, il tuo continuo pensiero per sapermi tranquilla dimostra tanta delicatezza e tanto amore per me che il mio cuore ne resta veramente penetrato.
Se io non fossi sempre malata, stai pur certo che io sarei volata con Babbo, a [custodirti, ma al Signore è piaciuto di mortificarmi per tutti i versi e assicurati che dopo la disgrazia questa è stata la mia più gran passione.
Io non desidero adesso che il momento di averti fra le mie braccia povero e amato figlio mio e se le preghiere che continuamente faccio e ho fatte faro al Signore saranno accetto, spero che saremo consolati.
J?ra tante buone persone che si sono interessate alla tua sorte e ohe son venute a procurare di sollevare il mio dolore, sono da rammentarsi il Dott. Palei e la Sig.ra Clotilde che mi hanno fatto passare meno tristi molto ore di qualche giorno; ossi ti salutano caramente.
Addio mio amatissimo e caro Figlio* il Signore ti faccia guarire presto affinchè tu possa presto ritornare fra le braccia delia tna Madre che dandoti mille baci e la sua Benedizione ti lascia raccomandandoti al Signore
Tua madre.