Rassegna storica del Risorgimento

LUCIANI LUCIANO
anno <1938>   pagina <1137>
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Lettere e documenti di Luciano Luciani 1137
XXXIX.
Bozzolo, 3 luglio 1848. Mia dilettissima Beppa,
Luciano sta oggi anche meglio. È senza febbre, ma in un estremo languore. In questa recidiva, nella quale ebbe una febbre reumatica che ha durato per dieci giorni, gli hanno cavato sangue cinque volte e più volte glielo avevano cavato dopo l'amputa­zione, talché in meno di un mese ha subito undici salassi, con una dieta rigorosa. Tu vedi bene che questo è un gran perdere. Presto però io spero che sarà in grado di venir via.
Intanto io sono senza le tue nuove che io sperava di ricevere in questa mattina, ma sono tanti i disordini di queste Poste che non sarà difficile che siasi smarrita. Scrivimi, per carità, e dimmi tutto.
Penso di non lasciar più. questo figlio.
Intanto avendo io fatto lo sproposito di non prendere il mio pastrano mandamelo subito facendone un involto con incerato. Nell'involto comprendici ancora un sopra­bito di Luciano ed un berretto da Guardia Civica di panno per lui; Tegolati con la testa di Mario. La direzione falla al Sig. Prof. Giorgio Pellizzari, Comandante della Piazza di Cremona. Lateralmente scrivi: Per Luciano Luciani Ferito nello Spedale. Consegna subito rinvolto al Corriere portandolo al Ministro dei Corrieri.
Addio, cara Beppa. Attendo le tue nuove e quelle dei figli. Abbiti riguardo e stai tranquilla. Luciano ti abbraccia. Io faccio altrettanto a te e ai figli. Ama il
Tuo affano marito.
XL.
Cremona, 21 luglio 1848. Mia cara Madre,
Questa mia ti giunga quasi foriera della mia guarigione, e del mio ritorno, e ti consoli sullo stato della mia salute che tanto ti ha tenuta afflitta.
Qui nello spedale signori.lt dei Fate bene Fratelli tutti i giorni acquisto e sensi­bilmente mi ritorna la forza. La presenza di Babbo mi è di sollievo grandissimo e senza di questo chissà quando mi sarei ristabilito. Oh tu mi sei sempre dinanzi e nei giorni veri di dolore io ti ho invocata spesso come angelo tutelare.
0 Mamma, procura che ritornati a casa noi ti troviamo ristabilita; stai lieta di spirito e tranquilla che per te, mi si dice, non vi è bisogno di altra medicina e cosi sarà doppia la gioia per la tua e per la mia guarigione.
Per me niente hai da temere, io sto assai benino e poi con Babbo vicino a me devi star sicura.
0 Mamma, questo ti raccomando che tu stia d'animo quieta e intanto procara di consolarci rm-nmàanilarti che ila; stai bene.
Addio, raccomandami a Dio, salata il mio Stefano l> .e il mio Mario
Tao iuT.mo figlio Luciano,
l) prefetto di Pisa dopo il XXVII Aprile 1859, poi morto sostituto Procuratore Generale alla Cassazione di Roma, colpito da apoplessia in udienza.