Rassegna storica del Risorgimento
LUCIANI LUCIANO
anno
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1938
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pagina
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1139
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Lettere e documenti di Luciano Luciani 1139
mi trovo uggioso, uggioso; mi conforto leggendo quelle che mi hai scritte, mi conforto pensando alle ore beate passate insieme e ti sospiro. Dio Buono; ti amo tanto ! Ohi io sacrifico molto alla Patria con l'allontanarmi tanto da te, ma Iddio li benedirà, non è vero Merope, questi dolori sofferti per la patria ?
Senti, Merope; le cose Italiane vanno assai bene, i tedeschi sbandati, fuggiaschi lasciano la città; maledetti da Dio maucan di tutto; Carlo Alberto sarà il principe che farà la guerra. Forse né le truppe, né i volontari Toscani tireranno una fucilata. I Piemontesi più forti, pia istruiti di noi ci han preceduti, essi hanno incominciato, essi finiranno la guerra. Ma se a noi il Destino impedisce di scaricare un fucile, di versare il sangue per la patria però dobbiamo ajutare la santa guerra dell' Indipendenza con tutte le forze che abbiamo. L'ajuto che noi daremo alla guerra italiana è quello di fare il soldato fin, che la guerra dura...
LV.
Bozzolo, 28 aprile 1848.
... 0 mia Merope, la tua lettera mi ha fatto tanto male; mio Dio quanto male dicono di noi ! Poveri miei compagni, povera gioventù, tradita, disprezzata dopo quello che le han fatto soffrire, dopo quello che soffrirà !
Ma tu non sai che se non fossimo tutti di buona famiglia noi tanti giorni avremmo patito la fame perchè il Governo ci ha trattenute anche quattro giorni le paghe.
Ma tu non sai che anche alle bestie si dà uno strame e a noi, poveri disgraziati, è toccato giacere sempre sopra una paglia sudicia, trita o sulla nuda terra, sempre trattati peggio di tutti?
Ma tu non sai quanto abbiamo sofferto per passare il Pò perchè tante volte si è tentato dal governo di farci ritornare indietro e noi saremmo piuttosto mortio abbandonare i nostri fratelli toscani, lasciare queste bandiere adorate sotto le quali ci vogliono far respirare un'aura d'infamia. E poi ci chiamano il corpo peggiore, il più indisciplinato; oh, se noi abbiamo gridato contro i nostri superiori, sai quando lo abbiamo fatto ? quando ci han voluto far retrocedere.
Mio Dio, miei poveri compagni come siete calunniati ! eppure dovunque noi siamo passati abbiamo lasciato di noi cara memoria e nelle terre Lombarde il Battaglione Universitario ha un nome dolcissimo. Nessun corpo di volontari rispettato, amato come il nostro. Il Governo solamente ci calunnia, nella uostra patria soltanto si parla male di noi.
O mia Merope, a chi ti diceva simili cose di noi, dì pure francamente che egli era stato ingannato, dillo per onor mio perchè io stimo una gloria l'appartenere a questo corpo, il primo, il più stimato di tutti; dillo per onore dei miei compagni.
0 mio angiolo, io mi sono un po' sfogato con te, o mio angiolo, tu sapessi quanto male mi fanno quelle notizie; ma speriamo che ci sia fatta giustizia.
Figurati mentre tutti sono al campo noi soli ne siamo tenuti lontani, noi che possiamo gareggiare coi veri soldati negli esercizi militari. Domani, però, aspettiamo il generale Ferrari per organizzarci; io lo spero; altrimenti vuol dire che il governo Toscano ci abbandona e noi abbandoneremo Lui. Il governo non sa che in questo battaglione ognuno è capace di divenire un eroe; il governo ci disprezza; voglio sperare che il governo ci organizzerà, altrimenti noi andremo sotto Carlo Alberto.