Rassegna storica del Risorgimento

LUCIANI LUCIANO
anno <1938>   pagina <1140>
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Mario Puccioni e Guido Cattami
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DALLA LETTERA SCRITTA ALLA VIGILIA DELLA BATTAGLIA DI COSTATONE DOVE LUCIANO LUCIANI FU PERETO
Dalle Grazie 28 maggio 1848.
... tu mi domandi quanto staremo fuori; io non posso saperlo, o mia Merope. Ma chi ti dice che quei pochi che ritorneranno ritorneranno canuti. Ti inganni, sai. Chi è che te lo dice ? Merope ascoltami e abbi fede in me. Gli occhi nell'avvenire non vedono, ma le nostre cose vanno cosi bene, i Tedeschi sono cosi pochi, cosi spauriti che la guerra non può essere che corta, corta e poco sanguinosa. Merope, l'inerzia nostra te ne può far prova; non credere a chi ti spaventa. Merope credi a chi ti ama tanto, a chi ti vuol tanto bene.
Anche tu sai le infamità di quell' iniquo di Napoli. Oh, io spero nella forza invinci­bile del popolo buono, io spero uell'ajuto di Dio, ma quegli infelici intanto soffrono, ma quell'iniquo vive sempre 1 Oh, quando potremo dire: 1* Italia ha finito di soffrire !
N. B. Questi pochi brani sono stati tolti dalle numerose lettere tutte ispirate al più puro patriottismo che ardeva pure nell'animo di Merope Bardi la quale come -risulta da ricevute conservate pagava, sebbene fanciulla, un tributo mensile alla sottoscrizione per la liberazione di Venezia,
1849. - DOCUMENTI E PROCLAMI AL POPOLO
Nell'incartamento con i proclami nel testo originale, sono pure raccolti: il foglio di congedo del Quartiere Generale Toscano in data 10 luglio 1848 epoca in cui essendo stato Luciano Luciani amputato nella mano sinistra in seguito a ferita riportata a Cintatone gli si dà diritto ai mezzi di trasporto fino a Firenze. Il lasciapassare concesso in data 9 giugno 1848 dal Ministro Segretario di Stato al dott. Francesco Luciani di Firenze membro del R. Collegio Medico e del battaglione della Guardia Civica Toscana perchè si rechi in Lombardia. Un atto di Registrazione dell'ufficio Intendenza Militare di Firenze che riconosce la partecipazione di Luciano Luciani alla guerra per l'Indipendenza e la mutilazione.
L'incartamento contiene inoltre il testo originale del discorso detto nella solenne apertura delle Assemblee Legislative da S. R. il Granduca di Toscana in data 26 giu­gno 1848 e quello in data 10 gennaio 1849 per uguale circostanza.
Ambedue i discorsi sono postillati con conunenti di Luciano Luciani.
B POPOLO !
Dio ha compiuti i destini di questa parte d'Italia. La Repubblica, governo che garantisce il diritto del Popolo, la perfetta uguaglianza, è proclamata in Toscana dal
Popolo.
Noi chiamati dal Popolo a tutelarne la sicurezza, sosterremo i comuni diritti per la vita. Voi generosi coadiuverete alla opera nostra.