Rassegna storica del Risorgimento

LUCIANI LUCIANO
anno <1938>   pagina <1141>
immagine non disponibile

Lettere e documenti di Luciano Luciani 1141
Il volere dei buoni Toscani è concorde, non vi ha chi possa avversare al desiderio delle libertà, se alcuno l'osasse sarebbe nemico del Popolo, traditore della Patria, e come tale piomberebbe su di lui la maledizione di Dio, la esecrazione del Popolo.
VIVA LA REPUBBLICA Pisa, li 19 Febbraio 1849.
Il Comitato di pubblica vigilanza
Bartolini Cesare
Guastalla Giuliano
Veneziani Giacomo ! Studenti
Luciani Luciano
Rodriguez Francesco .
Guidi Giuseppe
Wencioni Baldassare
Pettini Francesco
Casoli Emilio
Venturi Ranieri
Bicci Alessandro
Rossi Tito
Grassi Augusto
Balatresi Gaetano
Casigliani Giuseppe
A. Bicci, Segretario. Tipografia di Rocco Vanucchi.
POPOLI DI VAL DI SERCHIO
D Generale Laugier " è dichiarato dal nostro Governo fra la universale indigna­zione del Popolo Traditore della. Patria messo fuori dalla legge.
Fingendosi con stolta tracotanza il sostenitore dell'austriaco Leopoldo, e il difen­sore della libertà e dell'ordine tentava porre la pacifica nostra Toscana nella ribellione cacciando in mano ai fratelli il pugnale per trucidare il fratello.
La maledizione di Dio è già pronunziata contro l'infame attentato; il Popolo aia l'esecutore severo.
l) Al generale Cesare De Laugier, che comandò con tanto valore le truppe toscane a Cattatone e a Montanara, ricevendo dal Re Carlo Alberto la medaglia d'oro al valor militare, nocque l'adamantina fedeltà che lo legò al Granduca Leopoldo, per ordine del quale si pose d'accordo con le truppe del generale Lamarmora che avrebbero dovuto scendere in Toscana per liberarla dagli eccessi delle turbe livornesi, e, restaurato il principe, per evitare la venuta degli austriaci tra noi, avrebbe dovuto riportar l'ordine in tatto il granducato, secondo la proposta del ministero Gioberti. Ma il governo prov­visorio e il triunvirato Guerrazzi, Montanelli, Mazzoni gridarono traditore il generale De Laugier, e gli studenti inaspriti pel tradimento del granduca si scagliarono contro il generale la cui colpa consistè soltanto nell'acccttare il portafoglio della guerrain quel gabinetto che abolì lo statuto.