Rassegna storica del Risorgimento
HALTER FRANCESCO ; FORL?
anno
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1938
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Oliverotto Fabretti
per Dio, non sarebbe da tollerare: e a voi tutti* o Cittadini, correrebbe sacrosanto obbligo di armarvi a difesa di una città innocente, di non rimanervi spettatori inerti e passivi degli insulti e delle carneficine che si potessero commettere contro di voi e contro le vostre famiglie. Ma l'obbligo anche più grande di ognuno è quello di prevenire il pericolo di una così terribile necessità. E quest'obbligo incombe più altamente a Voi, march. Pro-Legato, a Voi* Magistrati della città, che dovete procurare, per quanto è in poter vostro* che sia rimossa ogni occasione di male; e a Voi, Truppe Nazionali, il cui Dovere, al primo pericolo della popolazione, è quello di farvi scudo alla medesima con fraterna generosità. Intorno a voi, dunque, Carabinieri e Dragoni, intorno a voi. Finanzieri, in ogni possibile sventura noi ci accoglieremo, per difendere di conserva con voi medesimi le vite delle nostre donne e de1 nostri figlioli. E qui ripeteremo un antico ed efficace detto italiano: che se le truppe straniere daranno di piglio alle armi contro di noi, e noi faremo suonare le nostre campane. Dalle quali estreme calamità voglia la Provvidenza preservare la nostra Patria infelice! .l) Il giorno successivo a quello dell' e alterco 2) col ProLegato Paulucci, il colonnello Remy, ce uomo (dice il Calletti) di non molta salute , fu obbligato al letto da una indisposizione, peraltro lievissima. Il Gonfaloniere, conte Pietro Guarnii, ') il Vescovo, mona. Gaetano Cadetti, *) e lo stesso Pro-Legato si recarono più volte a visitarlo durante la sua breve giacenza 5' e gli parlarono di conciliazione, dipingendogli a vivi colori in quale lacrimevole stato verrebbe a trovarsi la città, nel caso di un conflitto fra cittadini e soldati. Alle voci di sì autorevoli personaggi, il colonnello sembrò rassegnarsi : ed infatti, dispose che varie pattuglie, costituite dai più prudenti fra i suoi soldati, circolassero per la città, allo scopo di impedire qualunque sinistro emergente . E così, nessuna funesta conseguenza derivò alla cittadinanza forlivese dall'uccisione del tenente colonnello Halter: uccisione, per cui poco mancò (osserva il Calletti) che non si rinnovasse a Forlì l'orrenda sera del 21 gennaio 1832 . Ultimo strascico dell'accaduto fu il seguente: il secondo reggimento svizzero, che risiedeva a Forlì da oltre tredici anni, fu trasferito a Bologna, e il primo reggimento svizzero, che era di stanza a Bologna, fu mandato a Forlì.
*) Al Pro-Legato, al Gonfaloniere, al Vescovo, alle altre Autorità e a molti cittadini un esemplare dell'indirizzo fu inviato per posta. Ritengo che l'indirizzo venisse stampato: ma ne sono sicuro, perchè il Calletti, che lo ha riprodotto nella sua Cronaca nulla dice al proposito.
2) Cioè il 20 o il 21.
*) Era Gonfaloniere dal principio del 1842.
4) Mona. Gaetano Cadetti, ferrarese, arrivò a Forlì la sera dell'8 giugno 1845, succedendo, come Vescovo, a mons. Vincenzo Stanislao Tomba (partito il 9 aprile dello stesso anno); lasciò per sempre Forlì alla fine di giugno del 1848; nel settembre del 1849 fu nominato Vescovo di Rieti* Il card. Chiarissimo Falconieri, Arcivescovo di Ravenna, resse, come Amministratore apostolico, la Diocesi di Forlì, Bino alla nomina del nuovo Vescovo* che fu mona. Antonio Magrini: questi venne eletto il 18 marzo del 1852, e giunse a Forlì il 16 giugno.
s) Fu così breve, che nel giorno 24 potè partecipare ai funerali dell' Halter.