Rassegna storica del Risorgimento
HALTER FRANCESCO ; FORL?
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1938
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Libri e periodici
Crede però pur non addentrandosi a studiare la 'questione che il cancelliere austriaco non abbia fatto niente di quanto dipendeva da lui per tentare di strappare alla morte il povero giovane (p. 325).
Su questa e altre voci che corsero, quando si diffuse in Europa la ferale notizia, l'intrattiene l'A. nelle ultime pagine del suo lavoro, riportando, sulle testimonianze di alcuni giornali, l'impressione suscitata presso le diverse nazioni, tra le quali le più dolorosamente colpite furono la Francia e 1* Italia. E come giudizio sintetico sul soggetto svolto, conclude che la nascita, la vita, la morte del Re di Roma costituiscono uno dei più. strani e caratteristici esempi dei capricci della storia.
E VELINA RINALDI
ALFREDO ORIANI, La Tribuna e VArengo, pagine scelte a cura di PIETRO ZAMA; Bologna, Licinio Cappelli, 1937-XVI, pp. 232. L. 8.
Ottima scelta, condotta con saggio criterio direttivo. Giustamente afferma il raccoglitore, nelle succose pagine introduttive, che sino ad ora la personalità complessa dell' Oriani non è stata interamente compresa; perchè nello studio della sua opera multiforme si sono, di solito, troppo approfonditi i segni di demarcazione tra le varie sue attività, dimenticando che. in lui il romanziere, lo storico, il pensatore rappresentano, invero, uno spirito solo, che sviluppa se stesso in una continua perfezione e in una ascesa ininterrotta. Dalle giovanili Memorie inutili alla Rivolta ideale, è un appello solenne lanciato nel vasto campo dell'umana contesa, un appello che incita, che commuove, che esalta, che impone di credere e di combattere. Sia che egli modelli una figura in tutta la sua interezza, sia che egli lavori un bassorilievo, è sempre l'anima sua che canta, è la sua eloquenza che parla: la voce del personaggio salito nell'ora storica sulla tribuna è la sua voce, come sono le voci dell'anima sua quelle che vibrano nel tumulto dell'arengo. Donde il titolo del volume, che si propone, per l'appunto, di raccogliere le pagine più eminentemente creative dell' Oriani, dell* Oriani più vero, quando incide con il suo vigore o tormenta con il suo tormento o accende con la sua passione*
Ci passano cosi davanti gli uomini che egli meglio vide, le folle che più intimamente intese: Napoleone che non ebbe eroica né la mente né il cuore e non credette, non amò, non volle che sé stesso; Pio IX, cui mancarono per essere riformatore genio e carattere; Vittorio Emanuele II valoroso nelle battaglie e intrepido nella sventura; Mazzini e Cavour, senza l'opera dei quali, benché necessariamente e fatalmente antagonista, non si sarebbe fatta l'Italia; Garibaldi grande condottiero ancora ignorato; Quintino Sella che rappresentò il carattere borghese nella sua più complessa potenza di mercantilismo e di scienza, di onestà e di lavoro, d'iniziative e di equilibrio; Gioiitti cui mancò la severità del pensiero, l'orgoglio del carattere, la potenza del sangue; e la tirannia dell'improvvisato Governo politico, che comandò dentro la legge e contro la legge, tirannia di cui nessuna fu più vacua ed ignobile; e i tribuni socialisti, che non seppero abbastanza comandare se stessi per comandare alle masse le quali ascoltavano la loro parola come un'eco di terra lontana, tendendo le anime e le mani: piccoli uomini,. che invece di mirare in alto guardano in basso donde son saliti e ai sentono grandi; e gli anarchici, che innalzarono l'istinto . di odio a passione e la passione nel sogno torbido di un sistema; e gli operai, che non furono, allora, che la larva del cittadino, perchè non seppero ancora superare sé stessi riconoscendosi sovrani nel sacrificio del proprio egoismo allo Stato.
Il libro, si chiude con le parole profetiche della Rivoluzione imminente: Accendete dunque tutte le fiaccole, perchè la marcia è già incominciata nella notte, e non temete del fumo; l'alba è vicina. Il suo rossore somiglierà forse a quello del sangue, ma è sorriso di porpora, che balena dal manto del sole.