Rassegna storica del Risorgimento

HALTER FRANCESCO ; FORL?
anno <1938>   pagina <1157>
immagine non disponibile

Libri e periodici 1157
In nessuna biblioteca scolastica dovrebbe mancare questo libro d*oro dell'Orfani, nel quale i giovani possono trovare la giustificazione piena del grandioso momento che attraversiamo, e dal quale possono trarre l'alimento quotidiano per salire, con le loro forze, verso le pure sorgenti dell* idea.
MARINO CIHAVEGNA
EABL JELLICOE, Il pericolo sottomarino (a cura dell'Ufficio Storico della R. Marina); Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1936-XIV, pp. 132, in 8 grande. L. 15.
Il fine che ha mosso Lord Jellicoe a scrivere questo libro che molto opportuna­mente 1 Ufficio Storico della R. Marina ha fatto tradurre dal contrammiraglio Fausto Leva, è chiarissimo: ammonire la Gran Bretagna sui gravi pericoli che, anche in una guerra di domani, possono essere rappresentati dai sottomarini.
L ammiraglio Earl Jellicoe in questa sua esposizione è partito, sì può dire, dal ricordo vivissimo di quella che è stata l'azione dei sommergibili tedeschi durante la grande guerra; e di quella azione pochi potevano avere più diretta testimonianza dello scrittore che fino a tutto il 1916 è stato comandante della gran flotta, e poscia, per più di un anno, Ministro della Marina.
Pertanto il libro ha un interesse generale che non può sfuggire a nessuno, ed ha un interesse che non si ferma naturalmente al passato, ma che è espresso, come dicevamo, in nozioni ed in moni ti che riguardano soprattutto l'avvenire.
Inoltre questa pubblicazione non esclude una funzione di difesa in favore dello scrittore medesimo, giacché l'opera svolta in guerra dallo stesso ammiraglio Jellicoe non fu scevra di aspre critiche, né è tuttora Ubera da quelle polemiche che quasi ine­vitabilmente accompagnano le grandi azioni ed i protagonisti delle stesse, e che in questo caso hanno trovato particolare e vivace espressione nelle Memorie di Lloyd George*
Premesse queste notizie dichiarative, appare chiaro come l'argomento ci riguardi molto da vicino, non solo come alleati di ieri, ma più ancora come potenza conscia del suo presente e del suo domani.
Giacché non è certo da illudersi che in una guerra di domani, in una guerra che vedrà messi in azione tutti i mezzi distruttivi possibili, che vedrà attaccate dall'alto le città, e tutti i luoghi convertiti in campo di battaglia, siano risparmiate quelle forme di attacco a navi da guerra e a navi mercantili, che furono già duramente e spregiudica­tamente esperimentate durante il grande conflitto che va dal 1914 al 1918.
Ed allora queste pagine, ricche di dati precisi, di preziosi rilievi tecnici, e corre­date persino di un utilissimo indice nominativo, dovranno in particolare essere meditate dagli ufficiali nostri, e non solo da essi, ma da quanti hanno una qualche responsabilità nel condurre innanzi questa asprissima vicenda del nostro tempo.
Per quel che riguarda la Marina inglese e i fini che l'ammiraglio inglese si è pro­posto scrivendo questo volume, non voghamo tacere che Earl Jellicoe è fortemente preoccupato appunto in virtù dei dati che viene esponendo e commentando, e quindi il suo libro va inteso come un grido di allarme gettato da un soldato e da un patriota non sappiamo quanto tempestivamente al proprio paese.
Prono ZAMA
DOMENICO LANCETTA, La battaglia decisiva della Sernaglia; La Prora, Milano, in 8, pp. 272. L. 12.
H primo capitano degli alpini Domenico Lanzetta vuole con questo suo libro rico­struire* nella sua fase iniziale e assolu tamentc determinante, quell'azione che condusse l'esercito italiano gloriosamente a Vittorio Veneto. Ed egli entra con tale ardore nel