Rassegna storica del Risorgimento

HALTER FRANCESCO ; FORL?
anno <1938>   pagina <1158>
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1158 Libri e periodici
uo argomento che saremmo piasi tentati di definire il chiaro A. chiamandolo il panegirista della Scrnaglia.
Se non chef soffermandoci a questa definizione, noi ubbidiremmo troppo ad una prima impressione che nasce appunto da certe battute stilistiche intonate alle seguenti: Solo alla Scrnaglia la vittoria prese le ali e cominciò ad alzarsi nel cielo della gloria di Roma, oppure, la Sernaglia è simbolo di genio e di cuore, ecc. Né tanto meno prescinde da queste risonanze la Premessa che potrebbe, a sua volta, essere definita il panegirico del generale Cadorna.
Senza insistere oltre su questa prima impressione, segniamo piuttosto le pagine piene di sincero entusiasmo, calorose, convincenti, o almeno convintissime, con le quali FA. ci dimostra che Vittorio Veneto non esisterebbe senza la geniale e generosa azione che si compì negli inizi alla Sernaglia.
Né saremo noi a dubitare di questo; anche perchè non vi è fase conclusiva di qual­siasi guerresca azione che non sia legata per mille motivi alla fase d'inizio e che non trovi in quella spiegazioni, giustificazioni o valorizzazione. Senza Fopera veramente ardita delP8n Armata ed in particolare del XXII Corpo d'armata, come anche senza il personale valore del generale Vaccari, la battaglia di Vittorio Veneto avrebbe avuto un diverso svolgimento ed nn diverso episodio; diverso, naturalmente, di una diversità che non ci sentiamo in grado di precisare.
Ma è anche vero che senza la contemporanea vigorosissima azione dell'armata del Grappa, senza il concorso di molti e molti altri coefficienti che qui non è il caso di enu­merare, sarebbe stato diversa, di una diversità che non sapremmo precisare, ogni fase della grandiosa operazione la quale lo diciamo senza enfasi, ma con assoluta convinzione nascente dai fatti fu l'operazione conclusiva della guerra europea.
Ci è sembrato che FA. di questo libro riesca veramente efficace e chiaro quando espone alla brava, seguendo un procedimento rapido e quasi schematico, come avven­nero i movimenti di truppe, quali furono i reparti in azione, come fu lo schieramento nei campi opposti, e come si svilupparono le fasi principali dell'azione stessa. Allora il libro interessa e chiarisce.
Giovano poi all'intendimento migliore della narrazione tre tavole fuori testo a colori che indicano lo schieramento delle forze contrapposte, quello dcll'8a Armata e la situazione del XXII Corpo d'armata il 27 ottobre 1918.
PIERO ZAMA
GUGLIELMO CIGNOZZI, FI Paaubio infiammai Milano, Zucchi, 1935-XIII, in 8, pp. 124. L. 6.
L'epica lotta combattuta il 2 luglio 1916 sul monte Pasubio è sobriamente e nobil­mente rievocata in queste pagine, con quel sentimento che non fa velo alla serena visione e che non si traduce in verbosità, ma resta puro sentimento patriottico ed umano.
II libro contiene precisazioni che meritano di essere rilevate e ricordate quando l'episodio gloriosissimo venga da parte degli storici inserito nel vasto insieme della nostra vittoriosa guerra.
L*A. non ha naturalmente omesso di far risaltare azioni particolari e uomini sin­goli che sono autentici eroi. Ma parimenti ha posto in primo piano l'azione degli umili che hanno saputo resistere e morire per salvare l'Italia, in quel momento gravissimo, da una disastrosa invasione straniera.
In questo libro i giovani troveranno un nutrimento spirituale, un nutrimento di verità e di sano patriottismo per l'animo loro; giacché in queste pagine è consacrata soprattutto la verità ohe è sempre più bella quanto meno d infranciosata.
PIERO ZAMA