Rassegna storica del Risorgimento

HALTER FRANCESCO ; FORL?
anno <1938>   pagina <1159>
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Libri e periodici 1159
NICOLÒ DBLVINCA, Dalmazia eroica; Milano, Znccbi, 1936-XIII, p. 164, in 8. L. 6.
No, non abbiamo letto questo libro dalla prima all'ultima pagina, come è nostro costume. Non ci siamo riusciti; e dobbiamo quindi confessarlo. Non ci siamo riusciti, perchè codesti periodi fatti di una parola o di due parole le quali mandano il lettore a capo di riga, codeste frasi brevissime spezzate in due, le quali mandano naturalmente a capo, codesti discorsi di dieci parole troncati almeno tre volte, codesta andatura del convoglio stilistico, insomma, ci ha fatto ricordare, quasi fisicamente, le tradotte di un tempo; e noi ci siamo purtroppo invecchiati, e, salvo casi di assoluta necessità, non ce la sentiamo di viaggiare in tradotta.
Ci perdoni il chiaro A. che amiamo pensare giovane, anzi giovanissimo, se avver­tiamo con disturbo quello che i giovani non sempre possono avvertire. È proprio vero che la vecchiaia diventa brontolone anche per inezie. Difatti noi di fronte ad una certa maniera di scrivere tambureggiante, vibrante, tremolante e ansimante, di fronte all'uso dovizioso di certi aggettivi come divino, eroico, glorioso, inosabile, trion­fale, ecc., ci sentiamo condotti ad esclamare, non ostante il grande amore per le grandi cose, come l'antipatico don Abbondio: Che tempi ! Che tempi !
Esempio:
Ma si sale egualmente. I militi indietreggiano.
Vola una bomba.
H ponte crolla dal troppo peso.
La bomba per fortuna non scoppia .
Cosi è scritto nelle prime sei righe di pagina 86; e noi abbiamo citato questo sag­gio non perchè sia più ansimante, ma perchè giunti appunto a pagina 86 abbiamo fatto zaino a terra, lasciando al giovane A. di condurre avanti la sua carica fino in fondo, e cioè fino a pagina 162.
Pertanto da questa tappa di riposo, siamo in grado di annunziare che il volu­metto tratta, come dice il titolo, della passione e dell'azione dalmata. IL insomma un altro libro da aggiungere alla letteratura copiosa che riguarda la Dalmazia, sulla quale non abbiamo ancora avuto l'occasione di leggere una vera e compiuta storia, ossia una narrazione pacata, serena e stilisticamente latina, delle gioie, dei dolori, e delle battaglie combattute in quella terra così vicina alla nostra adriatica sponda, più vicina ancora al nostro cuore italiano.
PIERO ZAMA
G. Ducei, La Marina italiana in Levante dal 1918 al 1922; Ministero della Marina (Estratto da Rivista Marittima), 1936, p. 156 in 8 grande.
Due grandi rivoluzioni, la russa e la turca, hanno sconvolto in questi ultimi tempi, rispettivamente il mondo ortodosso e il mondo islamico; e la loro azione culminante si è compiuta specialmente nell'ora in cui altri popoli, usciti dal caos della grande guerra, attendevano, fra insidie reciproche, e sotto la finzione di varie ideologie, a ricondurre l'Europa ad un assetto di pace.
Le due rivoluzioni per la febbre di cui ardevano, e per il vasto teatro in cui si com­pivano, non potevano avere soltanto un effetto nei riguardi delle masse direttamente in causa, ma esercitavano varia influenza anche su altri popoli per quanto geografi­camente e culturalmente lontani.
Donde il dovere da parte di governi di sorvegliare l'incendio per essere pronti a fronteggiare tutte le eventualità.
Questo singolare ufficio, militare e politico insieme, venne dal Governo italiano in gran parte affidato alla R. Marina, la quale fu pertanto impegnata nelle acque del prossimo Levante dal 1918 al 1922.