Rassegna storica del Risorgimento

CASTROMEDIANO (DI) SIGISMONDO
anno <1938>   pagina <1230>
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Giuseppe de Matteis
E in questa poesia, ch'era idealità e realtà, esaurì il suo senso politico. Come al Foerio, dopo il 1860, invano si chiederebbero al Castromediano attitudini a sentire originalmente problemi nuovi. Non finito fisicamente come altri compagni di pena, tornò con fre­schezza di energie alla predilezione dei suoi anni giovanili, lo studio dell'antichità. Non si professava archeologo, né qui si vuol misurare la sua dottrina, né compararla con quella di altri insigni contempo­ranei; è nondimeno indiscutibile ch'egli fu l'iniziatore e l'animatore, come fu il presidente della commissione conservatrice dei monumenti in Terra d'Otranto, istituita il 1868, e il fondatore del Museo che si orna del suo nome. In questa provincia, come in quasi tutte le altre, mancava non solo la legge, che impedisse la decadenza, la rovina, il saccheggio, la dispersione e l'alienazione dei più. preziosi cimeli, *) ma. qualsiasi forma di associazione, educazione e costumanza rivolta a impedire tale scempio : il Castromediano vide la salvezza nella propa­ganda da farsi nella scuola, e imprese una santa battaglia contro lo stuolo delle arpie e degl'incettatori che liberamente ecorazzavano per le contrade, e la spogliavano. Ch'egli sia stato, anche in questo, vittima, qualche volta, del suo spirito di abnegazione e del suo zelo, 6Ì può verisimilmente concedere; il valore della sua operosità non sta nei particolari eruditi, ma nell'aver compiuto in Puglia, da privato cittadino, quanto la dinastia decaduta aveva fatto solo a Napoli, con le raccolte del museo borbonico.2) Meritata lode suonano pertanto le parole del Gregorovius, che confessa avere gli scritti del Castromediano e degli altri membri della commissione attirata la sua attenzione sulla storia di quel paese antichissimo, rimasto per lungo tempo, forse per cagioni politiche più che geografiche, quasi terra incognita, *) e ora geloso custode delle proprie glorie.
Nell'attività archeologica del Castromediano si respira un'aura primitiva, olimpica, che non è deficienza d'informazione, né infanti­lità della scienza stessa, ma istinto poetico divinatore, e godimento
*) Relaxione, ecc., 1871.
2) Chi abbia vaghezza d'indicazioni sul modo com'era giudicata dai dotti e dalle riviste l'opera delia commissione, veda AAR E., Gli studi storici, ecc., p. 8: La Com­missione fa proposta a modello d'Istituti di simil natura nelle provinole di Napoli, di Caserta, d'Abruzzo, da uomini competentissixni come il Salazaro, il Rosa, il Cone-stabile; e fu sempre mentovata con elogi dal Vannucci, dallo Spano, dal Cappellini, dal Fabbrctti, dal Pigorini, dal Facen, dal Maury nelle loro opere e nel Journal de* Sa.va.ms, nel!'Indicateur, ecc,v>.
8) Nelle Puglie, ecc., p. 371. Cr. Relazione por Vanno 1875. Ciò è notevole, perchè in genere il Gregorovius è tutt'altro che benevolo nel suo viaggio. Un altro riconosci­mento sì trova a p. 373, dove segna il progresso compiuto dal Castromediano e dal Maggiulli, sul Momsen. nella raccolta delle iscrizioni messapiche.