Rassegna storica del Risorgimento

CASTROMEDIANO (DI) SIGISMONDO
anno <1938>   pagina <1231>
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Sigismondo Castromediano 1231
contemplativo : si vedano le ricerche fatte per accertare l'esistenza di un altra fabbrica di figuline in Italia, non men bella delle conosciute;1* si veda il concetto intorno a un'arte primigenia salentina, ch'egli ravvisa nel carattere delle molte pitture delle molte grotte, il quale sembra bizantino, ma a chi conserva buoni occhi, lo scuopre modifi­cato a seconda della nostra indole;2) e si gusti questa descrizione d un vaso, che, se non erro, ha un certo sapore goethiano: ce L'altro (vaso) 3) è una brocca a guisa dei nostri orciuoli, destinata forse ad usi sacri. Nero sul rosso, e granito nel contorno, vi si scorge un guer­riero reduce dalla pugna o d'altra forte impresa, e che preparasi ad un sacrifizio in ringraziamento agli Dei. Ha già sospeso alla pariete in alto il suo arco, il suo carchesio, e la sua clava aggruppati in trofeo. Ancora gli rimane il pallio avvolto nell'inguine, e il casco coronato d'alloro o d'ulivo sul capo. Un toro egli doma, costringendo col nerbo­ruto braccio a chinare il capo verso terra, e coll'altra mano tentando di legarlo ad una fune. Quanta spigliatezza, quanta energia, quanta verità senza affettazione, come quelle di certi nostri odierni pittori, i quali non avendo né fantasia, né arte pretendono d'imitare la natura utijacet e si proclamano inventori. I muscoli di quell'uomo, come tutte le sue membra sono in moto senza contorsione, ed esageratezza; il bue conscio del proprio destino rilutta a sottomettersi. È un'azione piena di vita, innanzi alla quale si resta ammirati. E pure com'è limitato lo spazio in cui si svolge! Ogni volta che mi cade sotto gli occhi non so distaccarmene.
Colui che scrisse questo delicato quadretto era michelangiolesca­mente casto in tutti i suoi amori, con la patria, con la terra natia, con l'arte, con la donna che non fu sua. Nella corsia Picciotti del carcere di Lecce aveva scritto, tra gli altri motti: Estofidelis usque ad mortem et dabo Ubi coronarli vitae. La sua fedeltà,in mezzo alla rotta dei caratteri,
fa veramente degna d'immortale corona.
GIUSEPPE DE MATTEIS
J) Relazione per Panno 1872.
2) Da una lettera inedita di Sigismondo Castromediano a 6. Gigli conservata nella Biblioteca Acci avi o di Taranto. Nella stessa lettera soggiunge: Persisto a credere che la pittura bizantina cominciò a declinare dalle sue forme primitive nella città di Otranto, e continuo a ridire, mi sia concessa la frase, che di là olo usci il primo vagito della moderna pittura italiana.
3) Relazione, 1871, pp. 9-10. In questa stessa relazione a p. 20 si legge la curiosa avvertenza, che catalogando le monete rinvenute, egli ha prolungato il medioevo sino al 1860, epoca in cui veramente la noBtra grande patria per intero svincolossi dagli artigli di sua lunga e prolungata barbarie: nuovo limite convenzionale non privo di fondamento, che domani potrà trovare giustificazione più palese in un nuovo, radicale assetto del mondo, e nell'accelerazione dei tempi dovuta all'universalità del Fascismo.