Rassegna storica del Risorgimento
CASTROMEDIANO (DI) SIGISMONDO
anno
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1938
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pagina
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1232
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1232
Giuseppe de Matteis
NOTA BIBLIOGRAFICA
Di SIGISMONDO CASTROMEDIANO si hanno le seguenti opere a stampa, di carattere politico (allusioni politiche s'incontrano per vero in tutti i suoi opuscoli, e nelle lettere, anche d'argomento più. vario): Carceri e galere polìtiche. Memorie del duca Sigismondo Castromediano. In due volumi R. Tip. Ed. Salentina, Lecce, 1895: opera fondamentale di cui alcuni frammenti erano stati dal Castromediano pubblicati nei tardi anni della sua solitudine: Da Procida a Montefusco. Ricordo. Estratto dalla raccolta Lecce 1881, Lecce, Tip.-Lit. Salentina, 1885; Due capitoli tolti alle memorie, Tip. Ed. Salentina, 1886 In omaggio delle nozze d'argento dei nostri augusti Sovrani. Pochi altri frammenti staccati dalle Memorie inedite. Lecce, Tip. Cooperativa, 1893. Memorie sincrone sono quelle di NICOLA PALERMO, I carcerati di Montefusco, e ANTONIO GARCEA, Raffinamento della tirannide borbonica, ossia i carcerati di Montefusco, Reggio Calabria (il Castromediano dissente in alcuni giudizi); ERRICO LUPINACCI, Ricordo del Duca Sigismondo Castromediano, Lecce, Tip. Ed. Salentina, 1876: ampia e commossa rievocazione dei tempi e della figura di questo sacerdote liberale. Importantissimo, come quello che rispecchia fedelmente impressioni ed opinioni immediate, nei primi anni di detenzione; Un diario di carcere di Sigismondo Castromediano, pubblicato a puntate da MARCELLO SCARDILA nella Rinascenza Salentina, 1933, a. I, n. 1, n. 2, n. 3, n. 4,1934, a. II, n. 1, n. 2, n. 4; 1935, a. Ili, n. 3, n. 4; SIGISMONDO CASTROMEDIANO, Ai miei amici di Lecce, Lecce, Tip. Ed. Salentina, s. a.; Agli elettori del Collegio elettorale di Campi. Indirizzo, Sigismondo Castromediano, s. inipr., s. a.; Festa civilereligiosa pel IV centenario dei Martiri d'Otranto del 1480. Proposta. Eetr. dal giornale H Propugnatore, n. 27, Lecce, Tip. Scipione Ammirato, s. a.; 2 Novembre. A Michele Pironti. Commemorazione, Tip. Ed. Salentina, 1885; Inaugurando Sancesario una lapide a Vincenzo Cepolla. Parole del Duca Sigismondo Castromediano, ivi, 1885; A Vittorio Emanuele II. Onoranze funebri in Terra d'Otranto, ivi, 1878; Discorso inaugurale, letto nella prima tornata dell'Ass. Unitaria Costituzionale Italiana di Lecce la sera del 15 marzo 1864, Lecce, Tip. dell'Ospizio Garibaldi, 1864; Sull'abolizione della pena di morte. Lettera. Estr. dal Cittadino Leccese, n. 2, a. V, ivi, 1865; Signor Direttore del Cittadino Leccese. S. I., ma Torino, s. impr., s. a., ma 1865; Quel che mi riguarda nel-Vopuscolo di Beniamino Rossi. Estratto dal Cittadino Leccese, n. 52, a. IV, Lecce, Tip. dell'Ospizio Garibaldi, 1865. È preceduto dalla lettera che il Castromediano scrisse da Torino, addi 10 marzo 1865, al direttore del giornale, che nel n. 50 aveva risposto all'opuscolo del Rossi, intitolato La legge sulle decime di Terra d'Otranto. Ecco il succo della piccola ma aspra polemica. Il Castromediano aveva appoggiato nel Parlamento (tornata del 2 aprile 1862) la petizione del Consiglio Provinciale di Terra.d'Otranto per l'abolizione delle decime ex feudali, dicendo doloroso, in quel secolo di luce, il vedere la proprietà costretta ancora in vincoli medioevali, e aggiungendo che egli per diritti ereditarli e per interesse dei suoi congiunti avrebbe dovuto avversare tale petizione, ma preferiva il pubblico vantaggio. Il Rossi, liberale di vecchia data, che pure aveva terre ex feudali, e quindi interessi diretti, gonfiò le poche e modeste parole del Duca, accusandolo di iattanza, come colui che non possedendo il diritto di decimare, già alienato, per vii prezzo dal genitore, personalmente non aveva nulla da sacrificare sull'altare della patria. Il Castromediano rispose accennando ai diritti di decime che gli spettavano per giudicati di tribunali, e che non faceva valere per non rompere l'accordo coi congiunti, unica consolazione rimastagli