Rassegna storica del Risorgimento
GORIZIA
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1938
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Ranieri Maria Cossàr
casa di pena in Graz. Il Favetti giusta il rapporto del poliziotto fatto ai suoi superiori s'era espresso, che gli doleva molto che alla sua azione amministrativa, quale segretario municipale, si avesse dato uno scopo equivoco per aggravarlo, mentre trovava equa la condanna assegnatagli. Dopo di che, il Favetti aveva soggiunto che se non riuscisse di poter trovare un'esistenza regolata in Gorizia si recherebbe all'estero.
* *
Il 27 febbraio, il direttore di polizia Krauss telegrafava al barone de Kùbeck in Gorizia:
N. 608 Bis. Mi è di molta importanza il sapere, se e quali triestini abbiano fatto visita a Carlo Favetti in Gorizia, dal 23 di questo mese in poi, e lo faranno sino al primo marzo, e, se Favetti verrà ancora nel corso di questa settimana in Trieste.
Tale domanda stava in relazione con l'arrivo di Giuseppe Garibaldi in Venezia e con il suo progetto di visitare Udine, ove non sarebbero mancati d'intervenire pure i patriotti della Venezia Giulia.
Il 1 marzo Garibaldi era in Udine e, dal verone del Palazzo Mangilli, così dava il suo saluto a quei patriotti:
Io vengo oggi a congratularmi con voi, a portare un saluto a questo nobile popolo, che ha tanto sofferto per la causa nazionale durante la dominazione straniera. Finalmente oggi l'Italia è ricostituita e voi siete entrati in grembo alla grande famiglia italiana (applausi).
Ma qualche cosa manca ancora alla nostra Italia (applausi) ed io desidero di aiutarvi a riacquistare ciò che manca al nostro paese; sarebbe questo il più gran desiderio della mia vita (applausi fragorosi). Può darsi che s'abbia da fare ancora la guerra all'Austria (bene!-una voce: C'è ancora Trieste, Istria, Dalmazia!applausi)... ma è più probabile che essa si sfasci da sé stessa, senza bisogno di farle la guerra (bene!).
A me pare che, se l'Austria oggi domanda permesso ai suoi per fare ciò che ha bisogno di fare è una condizione ben triste! Quando il despota deve chiedere permesso ai servi (sorridendo), è una faccenda seria! (risa, applausi). Speriamo dunque vederla sfumare dal novero del dcspotismo europeo, come ne abbiamo veduti sfumare altri, non è vero? (si, sì, applausi). Ottimi patriotti come voi siete io non avrei bisogno di farvi delle raccomandazioni; pure vecchio più di molti di voi, vorrei consigliarvi una cosa specialmente: l'esercizio delle armi (applausi).
Finora abbiamo dei vicini potenti; e forse l'integrità dell' Italia non fa piacere a tutti. Per metterli in rispetto bisogna esser forti, bisogna essere agguerriti, come avete mostrato essere voi in tante circostanze, quando avete dovuto combattere i nemici della vostra patria. Voi sapete quanto sia necessario l'esercizio del tiro a segno, il maneggio della carabina, in sostanza delle armi, per essere preparati a qualunque evento.
Io spero che non avremo bisogno; ma ò molto meglio essere preparati (applausi grida: Viva l'eroe di Marsala!).