Rassegna storica del Risorgimento

GORIZIA
anno <1938>   pagina <1251>
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Gorizia ottocentesca, ecc.
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Io incensa e lo rafforza nell'idea, ch'egli dovrebbe riottenere il suo antecedente posto presso il comune.
A ciò sembra anche essere diretto il suo scopo. Io so da fonte degna di stima, ch'egli abbia l'intenzione, di recarsi personalmente a Vienna per ottenere la sua riabilitazione. Che il posto di segretario presso il comune sia il più potente punto d'attrazione, è un segreto a tutti noto.
Io credo necessario d'informare codesto eccelso presidio della luogotenenza di questi preparativi del Favetti, tanto più, in quanto che con la sua riabilitazione andrebbero perdute con un Bolo colpo, tutte quelle posizioni che furono guadagnate poco a poco, per cui io non posso fare a meno di pregare devotamente codesto i. r. presidio di luogotenenza, d'iniziare i passi perchè ciò abbia ad essere rifiutata.
Il 12 maggio il de Kùbeck spiccava onesto telegramma al direttore di polizia Krauss in Trieste:
Carlo Favetti è partito alla volta di Trieste con il treno delle cinque pomeridiane. Da costi dovrebbe raggiungere Venezia.
Era l'avviso per mettergli alle calcagna qualche agente segreto.
* *
Un Regio Decreto del 9 maggio condonava le pene inflitte e sop­primeva le procedure pendenti per alcuni reati contemplati dal codice penale austriaco. Ne risultava così che parecchi detenuti, delle Pro­vincie austriache, venivano liberati dal carcere e dovevano venire accompagnati dai Reali Carabinieri sino a Gorizia per essere consegnati alla Procura di Stato.
Un giorno, verso la metà di maggio, essendosi sparsa in città la notizia dell'arrivo dei rappresentanti della benemerita, una folla enorme si era riversata alla stazione ferroviaria per inscenare una dimostra­zione di simpatia all'Italia, in quell'occasione rappresentata dai suoi fedeli custodi della legge.
Appena giunto il treno in stazione così nel manoscritto d'un testimonio oculare un uragano di applausi e di evviva accolse i Carabinieri Reali i quali, simpaticamente sorpresi e intuito che si trovavano in ambiente fraterno resero il saluto con cordiale garbo.
Fatta la consegna dei detenuti all'i, r. Procura di Stato si recarono al Municipio a deporre le armi e quindi presero notizia degli alloggi ad essi preparati nei vari alberghi per cura del Municipio. Ma qui i cittadini offersero gentilmente di prestarsi per questo servizio e costi­tuendosi in pari tempo ciceroni, presero a braccetto la benemerita e la