Rassegna storica del Risorgimento

GORIZIA
anno <1938>   pagina <1255>
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Gorizia ottocentesca, ecc. 1255
Dato che il de Leis era stato raccomandato dal presidente della commissione e da molte persone ragguardevoli di qui è stato assunto quale impiegato presso questo tribunale e lunedi (17) entrerà in servigio.
H Rossi ha qui perduto ogni considerazione ed è divenuto sospetto perchè si è qui scritto ch'egli sia venuto in tre giorni due volte da lei..
Una copia di questo rapporto era stata trasmessa, il giorno 19 giugno (N. 629) alFimperialregia espositura di polizia in Cormons ed un'altra a quella di Visco.
Il barone de Kiibeck, al quale il direttore Krauss si era rivolto (N. 1781 R.) per avere informazioni sul conto del Riaviz, gli parteci­pava che era quello stesso, bandito l'anno precedente da Fiume, per il suo comportamento politico molto sospetto, e, che, dato il trasferi­mento avvenuto giarda alcuni anni a Trieste del Riaviz, dopo la morte dei suoi genitori, ove lavorava quale commissionato per parecchie case di commercio, non era in grado di dare delle notizie sul compor­tamento politico del Riaviz.
Ed ecco quanto giungeva allo stesso direttore di polizia in merito alle condizioni politiche di Gorizia, da parte di un confidente ch'era stato a fare una gita di diporto a Gapodistria, il 22 giugno:
Confidenziale rifferta.
Nel mentre mi trovava jeri a Capodistria seduto ad un tavolo con mia moglie, ove vi erano pure seduti altri individui che bevevano del vino; uno di essi parlando delle dimostrazioni avvenute a Trieste e Gorizia con qualche esagerazione, raccontò fra altro che a Gorizia vi sono certi Merlo barbieri, padre e figlio (Luigi), il primo sarebbe austriacante, il secondo italianissimo, per cui vivono sempre in discordia, drppm raccontò che quando Kiibeck (: non sapendomi indicare chi sia questa persona:) pubblicava dei proclami, il Merlo: figlio: chiudendo di sera la bottega, affigeva sulla propria bottega dei cartelli coli'iscrizione Viva l'Italia viva Vittorio Emanuele ecc.
Credo per ogni buon fine di comunicare un tanto, coll'osservazione, che l'indivi­duo che fece il suddetto racconto è un Triestino, macellaio, di circa 18-20 anni, por­tante alla sua sciarpa una piccola spilla d'argento coll'effigie di Garibaldi, del quale però non mi consta il suo nome.
Trieste li 23 Giugno 1867.
Il Krauss rimetteva una copia del rapporto al de Kiibeck per gli
opportuni rilievi.
Avremo ancora occasione di parlare dell'attività polìtica del
barbiere-poeta Luigi Merlo, svolta nel 1867.