Rassegna storica del Risorgimento

GORIZIA
anno <1938>   pagina <1258>
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Ranieri Mario Cassar
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Al direttore dì polizia in Trieste giungeva, con la data del 12 agosto, il seguente rapporto d'un agente segreto in Udine:
Ieri ed oggi (sabato e domenica), sono giunti qui parecchi Triestini, per assistere alle corse di cavalli. I più. noti dei quali sono Bemporath (Giambattista), Zanetti, Iona, Ferluga, tutta gente che qui gode un certo Renarne e che viene tenuta in grande considerazione per i suoi sentimenti italiani , come qui si dice.
Niente è avvenuto in senso antiaustriaco, soltanto devo comunicarle, che da Trieste venne qui impartita un'ordinanza di dodici petardi, i quali sono ancora qui, perchè nessuna persona si presentò per prelevarli.
Un certo Tosi da Gorizia, venne sabato cacciato via di qui per colpa degli emigranti goriziani, perchè venne tenuto per un agente austriaco.
D (Giambattista) Duri da Trieste è da giovedì qui ed ha avuto lunghi colloqui coll'emigrato triestino (Giusto) Muratti.
10 non ho potuto ancora apprendere chi sia veramente il cassiere, che fa tutte le spese per conto di Trieste, verrò però certamente a sapere e in non lungo tempo.
11 Duri è anche sempre assieme con Edoardo Cellotti.
Trasmesso tale rapporto (N. 2522 Bis.), dalla direzione di polizia alla luogotenenza, e, da questa, al barone de Kùbeck, questi, il 22 ago­sto, così rispondeva al consigliere intimo barone de Bach, luogotenente di Trieste:
N. 638 P.
Illustrissimo Barone l
Con riferimento all'eccelso decreto del 15 m. e. N. 1930 P. ho l'onore di comu­nicare a Vostra Eccellenza che la notizia confidenziale menzionata nello stesso non corrisponde alla verità, perchè il Tosi non venne scacciato da Udine.
Il fattispecie è il seguente:
I due fratelli Gaudenzio ed Eugenio Tosi si portarono il dieci di questo mese in Udine, per i propri affari, per andare a vedere i cavalli iscritti per le corse alle corse di dilettanti al sabato ed al caso di assistere alla undicesima corsa per i dilettanti in quel sabato.
Al sabato sera, allorquando i due predetti avevano abbandonato l'ippodromo, incontrarono un loro ex condiscepolo, l'udinese Seitz proprietario di tipografia, il quale chiese a Gaudenzio Tosi, se suo fratello non temeva incontrare malanni, poiché in Udine, probabilmente per l'odio di alcuni Goriziani, era stata sparsa la voce che, Eugenio Tosi avesse l'anno scorso fatto sorgere ogni sorta d'aiuti per i feriti austriaci, e invece avesse negata persino l'acqua ai feriti italiani.
fi Seitz intendeva, come Gaudenzio Tosi anche immediatamente disse a suo fratello, che Eugenio Tosi non avesse nulla a temere, però, sarebbe consigliabile, ch'egli s'allontanasse, poiché alla domenica, in cui una parte degli emigrati goriziani dovrebbe essere riscaldata dal vino* avrebbero potuto avvenire dei malanni.