Rassegna storica del Risorgimento
GORIZIA
anno
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1938
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pagina
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1263
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Gorizia ottocentesca, ecc.
1263
Goriziani e TerrUorìam.
Così avrete anche voi reciso un nodo delia catena, che avvilisce nel fango di quell'aquila romana la quale in queste contrade sedeva padrona un di e tosto dal Campidoglio la vedrete qua spingere il volo ed il fulmine dell'estrema vendetta colpirà la falsa sorella quel bicipite aborto del Nord che con tanto scherno v* insozza il capo ed il cuore di villania.
Viva Roma, Viva l'Italia Una. t
Gorizia, 21 Ottobre 1867.
Gli incaricati del comitato pel soccorso all'insurrezione Romana.
I membri del comitato di Udine a cui saranno versate le offerte vostre sono
Pietro de Carina Giuseppe Facini
fc Rappresentante l'emigrazione. Presso il Caffè Cavour.
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Le ardite imprese di Garibaldi suscitavano nell'elemento giova* nile goriziano degli entusiasmi male repressi, agli occhi sempre vigili dell'imperialregia polizia,e dei suoi innumerevoli agenti segreti.
Seco quanto l'agente, che si nascondeva sotto il nomignolo Brenta, affibbiato nel Goriziano ad un beone, riferiva al direttore di polizia in Trieste:
Domenica (24 ottobre) dopo le 5 pomeridiane nel Comune di Piuma, e precisamente all'Osteria attigua alla Chiesa una masnada di circa venti giovani di Gorizia fra quali furono riconosciuti con precisione pei pregiudicati in politica Luigi Merlo (il parrucchiere rimpetto il palazzo vescovile già dimesso dalle carceri pella dimostrazione alla ferrovia nel mese di giugno ), Ianski Carlo (sta forse per Jamseg Carlo detto Pudigoran ) e Badau Luigi, gl'altri artisti o giovani di negozio di Gorizia; tutti vestiti alla foggia di cacciatori ed armati di archibugio, pistole ed altre specie d'armi.
Ordinato da berre e nel breve spazio di essere serviti apparvero all'Oste ed agli astanti tutti vestiti, sotto il giubone da caccia, con camicia rossa alla Garibaldina, e ricevuto il vino intuonavano l'inno di Garibaldi che cantarono per disteso chiudendo con: Evviva Garibaldi, evviva l'Italia, evviva Roma con Gorizia e Trieste unite ad essa 1! .
Risulta per detto che non invetive dicessero contro l'Austria ed i Tedeschi, ma replicarono l'uno più volte cogl'ewiva e la loro allegria fu congiunta a qualche esplosione d'arma e durò fino a due ore e più di notte che da di là partirono rientrando nella città sempre cantando luogo la strada come si osserverà.
Onesta volta non eran studenti, ne ragazzi perche riconosciuti in quasi totalità dall'oste che in regolare inquisizione dovrebbe render conto, essendo non adolescenti ne imp uberi- ma quasi maggiorenni ben atti all'armi, ed imputabili di perturbata quiete pubblica con attentato d'alto tradimento cercando svelere violentemente o sedurre a rivolta parti di provincia soggetta alla Monarchia Austriaca.