Rassegna storica del Risorgimento

GORIZIA
anno <1938>   pagina <1265>
immagine non disponibile

Gorizia ottocentesca, ec<?. 1265
* * *
U 16 novembre il commissario Alessandro Fischer, capo del com­missariato confinario di polizia in Cormons, trasmetteva al direttore di polizia in Trieste il seguente rapporto in merito ad nna perquisi­zione personale eseguita a Carlo Favetti, dopo il suo ritorno da Udine.
N. 1180. Al 5 di questo mese transitava, col treno delle cinque di mattina diretto in Italia, il noto politicamente compromesso ex segretario comunale dì Gorizia Carlo Favetti. Indipendentemente dalla sua pericolosità politica, egli venne invitato di mo­strare i suoi documenti di viaggio, e, dato ch'egli poteva dimostrare di essere in pos­sesso di un regolare passaporto, gli veniva concesso di poter proseguire il suo viaggio.
Nello stesso giorno l'accessista di questo commissariato Zaffimi riceveva, da parte di un Udinese, che stava in comunicazione con remigrazione goriziana, uno scritto nel quale lo rendeva attento che il progettato viaggio di Favetti ad Udine aveva per scopo una conferenza con il noto Carina da Monfalcone e che propabilmente il Favetti al suo ritorno avrebbe portato con se degli scritti compromettenti.
Poiché le notizie di quella persona di fiducia si erano dimostrate del tutto veri. tiere in altri due casi (marchese Obizzi e Giovanni Miseri, rapporti del 7 e 10 ottobre di quest'anno N. 1076.1084) e le tendenze politiche del Favetti, i suoi noti intendimenti ed aspirazioni antigovernative, le sue notorie relazioni con l'emigrazione goriziana, i suoi viaggi frequenti in Italia, dove egli virtualmente non ha nulla da fare, giustifica­vano di ritenere vera la notizia confidenziale diretta contro il Favetti, tanto più ch'egli, già una volta condannato per alto tradimento, avrebbe avuto la disposizione per farlo, per tali considerazioni io mi trovai indotto di disporre perchè il Favetti al suo ritorno venisse sottoposto ad una perquisizione personale e dei suoi effetti, nei sensi del 1, capoverso 4. dell' istruzione per l'i. r. commissariato confinario di polizia in Cormons.
Difatti il Favetti ritornava da Udine, ancora nello giorno col treno del pomeriggio, e, veniva sottoposto dalPacccssista Za Ho ni. ch'era appunto d'ispezione, al trattamento da me ordinato, il quale purtroppo, come risulta dalla segnalazione dello Zaffoni, per mancanza di tempo non venne eseguita sotto lo schermo finanziario e la necessaria precisione, per cui rimase infruttuosa.
Come s'apprende dalla stessa segnalazione dello Zaffoni, il Favetti ebbe la sfac­ciataggine di protestare durante la perquisizione poliziesca e di minacciare di elevare dei reclami.
Infatti il 14 di questo mese, giunse qui l'allegata domanda del Favetti, con la anale egli chiedo di rilasciargli una dichiarazione in merito alla perquisizione a lui fatta il 5 di questo mese, in base della quale sembra ch'egli eleverà le sue proteste.
Poiché non mi è nota alcuna norma, che indichi come debbano essere rilasciate le dichiarazioni alle parti per tali trattamenti ufficiali di polizia, perciò mi pregio rivol­gere la domanda se si debba accogliere in questo caso la domanda del Favetti e rilasciargli nn tale certificato oppure se debba essere deciso per il di lei rigetto.
Si voglia restituire a suo tempo In domanda del Favetti.
Il direttore di polizia, imbarazzato pur lui sul da farsi, comunicava la richiesta del Favetti al presidio dei ministri, sezione di polizia, in Vienna.