Rassegna storica del Risorgimento

GORIZIA
anno <1938>   pagina <1267>
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Gorizia ottocentesca, ecc. 1267
era di competenza esclusiva del consiglio. Non intendeva anche di esercitare pres­sione alcuna sui consiglieri, ma dover fare ad essi presente, che il governo vedrebbe nella nomina una dimostrazione in senso ostile, e che quindi sarebbe turbato il buon accordo fra governo e comune e che perciò gl'interessi di quest'ultimo non ne potreb­bero che aver grave danno. Egli, il consigliere, che conosce le speciali circostanze del comune, essere convinto, che la nomina del Favetti si farebbe per altri motivi e non per quelli di una semplice dimostrazione, ma dover per incarico del governo consigliare a desistere da un tale passo.
Persona, venuta da Vienna pochi giorni dopo questo avvertimento, e olla quale dovevasi prestar fede, confermava che il consigliere di luogotenenza aveva espresso realmente le vedute del governo (del governo o di un ministro ? Giova distinguere! Nota del Cittadino), che il Favetti anche nelle alte sfere governative era individuo assai male viso, e che perciò colla sua nomina il comune si metteva in guerra col governo, e non poteva attendersi che continue ostilità.
In tale stato di cose, che mai restava di fare al Favetti? Egli presentò instanza al municipio, in cui dichiarò che non volendo che per ragione sua abbia la patria a soffrire il pia lieve danno, egli adempiva a dovere di buon cittadino, rinunziando nelle attuali condizioni di aspirare al posto di segretario. Domandò poi che il consiglio gli accordi adeguata pensione, a cui credeva di aver diritto dopo che per l'amnistia furono cancellate le conseguenze legali della sua condanna.
Il consiglio tenne seduta il 30 dicembre e v* intervennero tutti i membri.
A voti unanimi si accordava al Favetti una pensione di annui fiorini 1000, cioè fiorini 560 per diritto e fiorini 440 a titolo di graziale.
E con voti 14 contro 9 si respinse la proposta del podestà di confermare l'attuale segretario e si accettò quella della provvisorietà per un altro anno.
Il governo ha vednto di mal occhio anche la deliberazione del consiglio di tener sospeso per un anno la conferma del segretario, perchè teme, che per tal motivo resta aperta la via al Favetti di ritornare al posto. E peli* 11 corrente (gennaio del Sessantotto), è convocato il consiglio, onde si decida o per la conferma del segretario o per l'apertura del concorso.
Si vuole fare una quistione di gabinetto e il podestà, che essendo i. r. consigliere di appello, deve andare col governo, anche quando gli piange il cuore di non stare col comune, insisterà a tutta prova sulla conferma. Vedremo se i 14 consiglieri, che nella seduta del 30 dicembre la respinsero, dopo dodici giorni staranno saldi nella loro opinione. Se non avessero quest' intenzione, e si lasciassero indurre a compromet­tere la dignità del consiglio e a ridurlo a nuli'altro che a un corteo di umili servi del podestà e del governo, sarebbe stato assai meglio per essi e pel comune, se nella seduta del 30 dicembre, avessero imitato l'esempio del consigliere Dr Deperis, il quale' diede la sua dimissione, dopo aver perorato e votato contro la conferma. E difficile assai stare al posto, quando si vede che l'autonomia del comune può andare non fino al punto che la legge accorda, ma fino là, dove piace al governo.
H direttore di polizia Krauss, trasmetteva una copia del giornale (N. 75 Rea) alla cancellerìa dell'impero a Vienna con l'osservazione che l'articolo, con tutta probabilità, doveva essere stato scritto dallo stesso Favetti.