Rassegna storica del Risorgimento
GORIZIA
anno
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1938
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pagina
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1276
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1276
Ranieri Mario Cossàr
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Le dimostrazioni a teatro, avvenute già nel novembre del 1866 durante la rappresentazione delF.Ern.cmi, si erano ripetute in tono più. manifesto durante la ripresa di quell'opera nella stagione di Quaresima del 1868.
L'inclusione dell'Emani, nel repertorio di quella stagione, era stata possibile mercè le elargizioni fatte all'impresario dai membri della rappresentanza teatrale conte Rodolfo Attems, dott. Giovanni Iona, dott. Giuseppe Maurovich, dott. Giovanni Rismondo e dottor Luigi Visini.
I cantanti erano: Emilia Bussi, Enrico Gasperini, Augusto Parboni, Pietro Segato e Gaetano Vanzan. Maestro concertatore il padovano Girardini.
Nel coro della scena quarta del terzo atto, i coristi goriziani avevano sostituito ai nomi stranieri, quelli corrispondenti ai loro sentimenti, onde i cambiamenti da noi inclusi nelle parentesi:
Si rìdesti il leon di Castiglia (Caprera)
E d'Iberia (Italia) ogni monte, ogni lito
Eco formi al tremendo ruggito
Come un di contro i Morì (gli Austri) oppressor.
Siamo tutti una sola famiglia Pugnerem colle braccia, co' petti; Schiavi inulti più a lungo negletti Non sarem finché vita abbia il cor.
Applausi, battimani, lancio di fiori, di rami di lauro, di cartellini bianchi, rossi e verdi, trasformavano in quelle sere il Teatro Sociale di Gorizia in una delle migliori palestre per la propaganda alla causa italiana.
Le due terzine del sonetto dedicato a Gaetano Vanzan, per la sua beneficiata, la sera del 4 aprile, così tessevano le sue lodi:
Oggi nelle vicende fortunose "D'Emani la soave e in un possente Tua voce pur trovò note armoniose;
Sì che lieti predirti ne consento Un brillante avvenir, premio ben degno Del quale il tuo valor m'è certo pegno.
(Continua)
RANIERI MARIO COSSÀR