Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVI ; BERTELLI LUIGI PSEUD. VAMBA ; ROMA ; MUSEI
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1938
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1288 Luigi Ferraris
certamente facilitato Popera degli abili criptografi dei gabinetti di polizia ! È inoltre interessante notare che i napoleoniti sono negozianti fall iti. Il grande Esule respingeva: come infame accusa tale da non poterla sopportare:- ogni accenno ad mi accordo coi Bonaparte! e così non aveva grande simpatia né grande fiducia peri Veri Italiani che quasi ironicamente sono detti i socj. 0
n.
IL PRECURSOHE
U Precursore Giornale della Rigenerazione italiana (motto) Unione Fermo volere.
Se ne conoscono solamente cinque numeri; stampati su carta sottilissima; venivano distribuiti gratuitamente; si suppone fossero pubblicati in Marsiglia; si ignora chi ne fossero i compilatori. Nel novembre 1836 ne fu segnalata a Torino l'esistenza dall'incaricato di affari sardo presso la Corte di Toscana. Il Ministro austriaco presso là stessa Corte glie ne aveva fatto vedere una copia, affermando che era stata inviata da Vienna. 2)
Alcune carte, fino ad ora ignorate, ci danno altre notizie di questo giornale di origine mazziniana. 3)
Nel 1836 era garzone tipografo a Marsiglia un certo Fantapiè Giuseppe da Oneglia. Era ritenuto buon operaio e ma dedito alla crapula e, per la sua vita sregolata, sempre bisognoso di denaro. Essendo sospettato come affigliato secondario a qualche congrega, non si poteva avere grande fiducia sulla sua fedeltà e sulla sua costanza nel fare rivelazioni. Dall'ottobre 1836 al gennaio 1837 costui trasmise regolarmente i numeri del Precursore, che riusciva a procurarsi appena pubblicati, al Governatore di Nizza, che a sua volta li inviava a Torino. Nel fascicolo esistono le lettere del Fantapiè scritte in un italiano molto sgrammaticato, non le copie del giornale. Me furono pubblicati dodici numeri; sette nel 1836 ogni settimana, a cominciare dall'8 ottobre* e cinque nella prima decade del 1837. Tutti questi numeri avrebbero poi dovuto essere riuniti in un opuscolo. Erano stampati sur papier velin, poiché la spedizione avveniva sotto forma di lettera, a mezzo di posta, coi bastimenti a vapore diretti a Genova e ai principali porti italiani.
I redattori erano quattro, ma si fa il nome solamente di tre: Tommasini da Bologna, dottore* dimorante in Marsiglia* contrada Santa n. 2, camera n. 10; Starbinio {sic!) da Roma, avvocato; e un certo Zamboni o Sabboni o Sabbani da Livorno, espulso da questa città alla fine del 1836. Il Fantapiè non dà il recapito della tipografia, ma afferma che riuscirà ad individuarla e che potrebbe perfino far sequestrare tutte le copie del giornale prima della sua spedizione. Evidentemente egli era impiegato nella stessa tipografia, e in rapporto con i riluggiati italiani. Infatti, alla metà di novembre del 1836 venne
i) Cfr. D. MELEGAJJI , La Giovine Italia e la giovine Europa, Milano, 1906, passim.
2) Cfr. A. NEJU, H giornalismo italiano, Rassegna storica, in Rivista d'Italia, anno XX (1927), I, pp. 550; E. Micmsi,, Precursore, in Dizionario del Risorgimento Italiano, I, p. 819 e L. RAVENNA, / giornali di G. Mazzini, in Archivio Storico Italiano, 1937, II, pp. 78-88.
8) ÀHCHTVIO DI STATO DI TOSINO. Gabinetto di Polizia, Nizza* 1837, Cari. ì-a.