Rassegna storica del Risorgimento
MAZZINI GIUSEPPE
anno
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1938
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pagina
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1289
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Note d'archivio
1289
a sapere che il Tomraasini era stato avvertito con una lettera anonima, proveniente dall Italia, esservi un individuo in relazione con qualche autorità che inviava le copie a qualche Governo. L'anonimo corrispondente consigliava il Tomm asini di lasciare Marsiglia, c'a quanto pare il rifugiato seguì il consiglio, andando a Tripoli e non a Malta come aveva detto in un primo tempo.
H garzone tipografo non sentendosi più sicuro di poter continuare nelle sue rivelazioni, nella trasmissione di stampati o volendo lasciare la tipografia, si preparava una vìa di uscita senza perdere i frutti dell'opera sua. Non pare che ne avesse ritratto grande profitto, per quanto il Governo di Torino non avesse posto limiti al Governatore di Nizza.
E così ricorse allo strattagemma della anonima. TI Governatore di Nizza confrontando il testo dell'anonima, che gli veniva comunicato dal Fantapiè, con le lettere dello stesso Fantapiè sospettò che fosse di sua fattura e una mera invenzione.
Sta di fatto che il 19 dicembre 1836 il Fantapiè indirizzava al Re una supplica in cui, elencando i suoi meriti e le sue benemerenze, si raccomandava alla regia generosità: diamo il testo integralmente: pour avoir l'ait passer tous ces renseignements ont ma supeonné d'avoir evoyé les numeros ci-dessus enoncè en Italie et je me trouve dans l'Etranger sans place.
Oltre i numeri del Precursore, nell'ottobre 1836 era riuscito a trasmettere l'Inno dell'Esule con poco stento sottratto da un pacco di essi che si spedisce a Napoli col bastimento a vapore. Di questo inno lo Zamboni era riuscito a trasportare a Livorno un pacco di 400 copie che erano state sparse per tutta l'Italia.
Alla fine di gennaio 1837 il Precursore cessò in Marsiglia la sua pubblicazione che, pare, sia stata ripresa in Grenoble. Ed allora non si cercò più. di introdurlo per via di mare, ma si preferirono i valichi delle Alpi. E a Torino furono segretamente, ma attentamente, sorvegliati in Dogana i colli diretti al libraio Vaccarino.
LUIGI FERRARIS I LA RACCOLTA BERTELLI H
Con la raccolta di Luigi Bertelli ci riportiamo all'ambiente letterario e giornalistico tra la fine dell'800, e i primi del '900. Questa silloge documentaria è, infatti, costituita prevalentemente dalla corrispondenza di Vomita e in parte da quella dei Borsi, di Marino Moretti, di Massimo Bontempelli. Vi sono poi autografi vari di uomini del Risorgimento.
Tutte queste carte (1820) furono acquistate nel 1935 dal Ministero dell'Educazione Nazionale per il Museo Centrale del Risorgimento di Roma, a cura del quale sono state ordinate in nove cassette che portano la segnatura 533-541.
Vamba raccolse non solo le lettere che gli venivano indirizzate, ma conservò anche gli autografi degli articoli, delle poesie, delle commediole che erano state stampate sui diversi giornali dei quali fu direttore, e specialmente sul Giornalino della Domenica, e inoltre ritratti, fotografie, stampe ed opuscoli.
Di Gabriele d'Ammnzio abbiamo lettere varie, fra cui quella al Carducci del 6 maggio 1879, e gli autografi dell'Ode ai marinai d'Italia morti in Cina e del discorso S. Giovanni e lapidee; di Giovanni Pascoli una lettera, di Giosuè Carducci tre, di Ferdinando Martini ventuno (solo quattro indirizzate al Bertelli); nove di Ugo Ojeiti (1906-1913),