Rassegna storica del Risorgimento

MAZZINI GIUSEPPE
anno <1938>   pagina <1292>
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Libri e periodici
nome possa un giorno o l'altro venire in luce. 'Ma non si erra nel cogliere la personalità dell'anonimo, la sua capacità e serenità nel giudicare degli avvenimenti singolari di cui vuol serbare ricordo, la posizione ideologica che egli ebbe in quelle difficili circo­stanze, e la stessa sua posizione sociale che era senza dubbio quella di una persona distinta, non ignara di quel che sia il governo della cosa pubblica e in particolare l'amministrazione della giustizia.
La cronaca, o diario che dir si voglia, va dal 1 maggio al 29 luglio 1849, e com­prende quindi l'interessantissimo periodo della più tenace e gloriosa resistenza. Segue uno scritto, non diverso nella sostanza, che porta il titolo Ville Saline di S. Felice , nel quale è la succinta ed efficace narrazione degli avvenimenti che seguono subito dopo il 29 luglio, con l'aggiunta di alcune meste e giudiziose considerazioni che Vanno sotto la data del 28 agosto.
Seguono poi, in appendice, alcuni documenti inediti tratti dalle Carte Sirtori (Biblioteca Ambrosiana di Milano) i quali non figurano nella pubblicazione del Mar­chesi, e riguardano l'approdo di Garibaldi fuggente sulla spiaggia Romagnola e la possibilità di poterlo condurre a Venezia. Ed è sorprendente la ridda di notizie che si diffondono in quei giorni a proposito dell'Eroe, di cui solo pochissimi e fidatissimi conoscono il rifugio e il cammino.
La cronaca dell'anonimo non è soltanto un documento che arricchisce la narra­zione relativa alle grandi giornate in cui Venezia sostenne l'assedio austriaco, ma è anche una narrazione cosi palpitante e così ricca di umanità e di sereno civismo che non si può a meno di seguirla rivivendo l'ansia, la passione, le speranze e le delusioni di quei grandi giorni della gloriosa città della laguna.
La parola stessa di Manin, non tanto quella dei proclami, quanto piuttosto la parola più intima, echeggia in queste pagine, giacché il cronista la raccoglie e la ripete fedelmente. Leggiamo, per esempio, a p. 73 che Manin a coloro che si allarmano perchè certi forestieri si affrettano a partire da Venezia (8 giugno) risponde che il Governo non può opporsi a queste partenze, e conclude, in tono confidenziale e quasi scherzevole: quel pan che lori no i magna, lo magnare vo* altri . E la piazza gli grida bravo!.
La voce del popolo la sentiamo quasi ogni giorno: ed è sempre la voce di un popolo sereno, forte, ricco di quel buon senso che è l'indice del vero coraggio nelle ore del pericolo.
A noi in particolare è piaciuto cogliere le risonanze che dentro Venezia asse­diata ebbero le mille notizie provenienti dal di fuori, relative specialmente alla Francia, agli Stati della Chiesa, al Triumvirato Romano, ecc. Abbiamo creduto di intrawedere in quei portatori di novelle non pochi di coloro che dalle spiaggie di Romagna si recavano fino a Venezia per portarvi farine, denaro e soccorsi di ogni genere.
Questa cronaca ha pertanto l'anima di un'animosa storia, e a rendere più utile la pubblicazione contribuisce un copioso indice di nomi, come a renderla più bella contribuiscono quindici bellissime fototipie fuori testo riproducenti autografi, figure e ritratti tolti in gran parte dal Museo Correr di Venezia.
PIERO ZAMA
RENATO PIOLA-CASELTA, Alessandro La Mormora e i bersaglieri ; Milano, Oberdan Zucchi, 1936, in 8, pp. 410, con prefazione di S. E. De Bono. L. 18.
Nessuno era più adatto del generale Renato Piola-Caselli, a scrivere di Alessandro La Mormora e i Bersaglieri perchè, a rendere evidente la Storia di questo magnifico Corpo, e a rievocare la figura del Suo fondatore, occorreva, oltre ad una soda e piena cultura storica, quello spirito bersaglieresco che il generale Piola-Caselli ha.