Rassegna storica del Risorgimento

MAZZINI GIUSEPPE
anno <1938>   pagina <1294>
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1294 Libri e periodici
GIAMBATTISTA Grami, Lucerai II ed., Urbino, S. T. E. UM 1937, in 16, pp. 108, tav. 33. L. 9.
In una nitida veste editoriale, con una xicca serie di interessanti illustrazioni, G. Gironi presenta qui una nuova edizione del suo studio su Lucerà. L'A. traccia la storia della città pugliese dalla preistoria fino ai nostri giorni, in un rapido, e pur esauriente profilo, nel quale e considerata la vita intellettuale, economica ed artistica più di quella politica, cosa del resto naturale per una regione che fu sempre soggetta a dominazioni straniere. Solo nell'ultimo periodo, quello che interessa più particolarmente i nostri studi, avremmo amato seguire più da vicino lo svilupparsi dell'idea di nazionalità, che fece profonda presa (e lo dimostrano i processi e le condanne del 1820 e 1848, il volon­tarismo del 1860 cui accenna l'A.) in quell'ambiente intellettuale che faceva capo a figure come Carlo Corrado, Domenico Lombardi, Girolamo Giordano e Filippo Jorio nel Settecento, per arrivare poi a Luigi Blanc, a Pasquale S. Mancini e a Giuseppe Segalai, ospiti questi due ultimi graditissimi della città pugliese. Questo rigoglio spi­rituale si concretò nella fondazione della Civica Biblioteca, mentre la Istituzione della Gran Corte Criminale (1817), dava nuova importanza politica a Lucerà.
Lo studio, interessante ed utile, è dotato di una ricca bibliografia che comprende fonti edite ed inedite
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ERNESTA BATTISTI, Con Cesare Battisti attraverso l'Italia, agosto 1914-maggio 1915; Milano, Treves, 1937, in 16, pp. 469,14 31. L. 20.
Un sensibilissimo scultore, Arrigo Minerbi, aveva già all' indomani della Vittoria concretato in un'opera d'arte i tre aspetti della vita eroica di Cesare Battisti fissando nel bronzo e nel marmo la triplice personalità dell'Apostolo, del Soldato e del Martire.
La stampa invece in tutti questi anni se ha esaltato e narrato in notevoli e nume­rose pubblicazioni i due ultimi aspetti (e più il Martire che il Soldato) ha lasciato quasi nell'ombra la figura dell'apostolo: nella grande luce del martirio la figura del pelle* grino inerme dell'ideale ne era come rimasta abbagliata e il suo profilo per tanta luce indefinito.
Viene ora un libro della Vedova Ernesta Battisti che di Lui nel 1923 aveva amoro­samente curato gli scritti politici e geografici nell' Edizione Nazionale, a porre sul piano che gli spetta, la visione compiuta dell'apostolo dell'idea. Idea diffusa con lo zelo dei confessori cristiani, libro che solo hi Consorte di Lui già attiva compagna di lavoro e di lotte della Vigilia poteva fare, depositaria com'era della documentazione che Battisti aveva in parte raccolto e dalla cui viva voce e in iscritto aveva, al tempo stesso, udito e seguito, alimentando la sacra fiamma, gli echi e le impressioni del suo peregrinare attraverso l'Italia per esortare, convincere, preparare gli italiani all'ardua prova della guerra da.Lui per primo annunziata necessaria, inevitabile.
E il libro pur nella considerevole mole di quasi cinquecento pagine si legge tutto d*un fiato poiché la narrazione è vivificata da quello stile particolarmente felice di chi all'acuta interpretazione dei fatti unisce la commozione dell'animo e le opere che ne derivano portano il segno inconfondibile degli scrittori eletti.
Il volume è diviso in tre capitoli: al terzo capitolo che dà il titolo alla pubblicazione sono premessi altri due che costituiscono la documentazione dell'ideale politico perse­guito da Battisti fin dal suo apparire nella vita politica con quella sulla composizione della massa degli italiani fra cui diffuse il verbo interventista.
Nel primo capitolo Lineo e figura dell' irredentismo Ernesta Battisti ci dà in sintesi un felice profilo della storia del Trentino da quel primo inizio del risveglio della coscienza nazionale (che coincide con quello delle altre regioni d* Italia) alle lotte e alla partecipazione del paese ai moti e alle guerre del Risorgimento fino e compresi