Rassegna storica del Risorgimento

MAZZINI GIUSEPPE
anno <1938>   pagina <1295>
immagine non disponibile

Libri e periodici 1295
gli anni e l'opera di Battisti. Fu detto da qualcuno che 1* irredentismo dopo il 1866 aveva cessato d esistere mentre non solo le origini ma il nome stesso del movimento come tale sorge proprio quasi all'indomani dello sfortunato esito della Campagna del 1866!: orbene nel profilo suaccennato l'ultimo quarantennio che va fino al 1914 è così denso di fatti che luminosamente comprovano un fermento ed uno spirito ribelle che le tron­cate speranze non avevano spento. I mezzi di lotta sono cambiati perchè cambiate le circostanze: un trattato di pace e più tardi un'ibrida alleanza rendevano per forza di cose nei mezzi, non nello spirito, diversa la lotta contro lo straniero.
Pietre miliari la costituzione della Società Alpina (1872), la Pro Patria (1886) e su questa, disciolta, La Lega Nazionale , L'Unione Ginnastica , Il Monumento a Dante.
Lotta che tenuta viva e fervente per anni dal partito liberale, con l'innesto del ger­moglio socialista di Cesare Battisti si ingargliardisce e il movimento nazionale si rafforza nel senso ardito e rivoluzionario.
Quando Battisti s'affaccia alla vita politica il problema sociale agita tutta Europa: egli ne è preso ma lo sente nelle tradizioni del Risorgimento e nella indissolubilità dei rapporti fra cultura e libertà nazionale. Ed in nome del socialismo avverte, e se ne fa banditore che il genio d'una nazione non si difende se non tenendo vive le idee e sollevando i propri simili ad una vita superiore. Teoria che riassunta nel motto bissola-tiano fare di una plebe un popolo gli valse la simpatia della classe operaia portando quindi in nome del diritto e del dovere le classi più umili a partecipare dia lotta contro l'Austria per una maggiore giustizia dei popoli che la compongono. Una confederazione di liberi popò E in Austria fu in Battisti un concetto costante che mai perse di vista e che gh varrà nel 1914-15 Io slancio per agire sul pubblico socialista italiano fin quando dovrà convincersi che solo attraverso la guerra l'aspi­razione poteva divenire realtà. E negli ultimi vent'anni dal 1894 al 1914 per opera di Battisti la questione dell'autonomia si presta ottimamente a generalizzare la resistenza e l'ardore nazionale. E ogni lotta economica si risolve nella lotta prò autonomia cioè contro l'Austria. E in chiara sintesi Ernesta Battisti rievoca la lotta prò Università Italiana per la quale Battisti con Scipio Sighele è tra i più influenti banditori, quella contro il distacco della valle di Fiemme, la costituzione della Società degli Studenti Trentini di cui Battisti può essere chiamato il fondatore, gli episodi di reazione contro l'invadenza pangermanistica, le relazioni culturali promossene! paese con la fondazione della Pro Cultura* delle riviste Tridentum e Vita Trentina, le relazioni con gli studiosi nel Regno, la sua posizione di fronte ai partiti liberale e clericale coi suoi punti di con­tatto e di dissensi, campo vastissimo di fatti, di lavoro, di idee che il carattere di questo modesto riassunto ci impedisce di svolgere maggiormente.
E su tatto ciò il grande sogno di giustìzia anima del Risorgimento Italiano, spi­rito dell'azione popolare che aveva avuto la sua spada fiammeggiante in Giuseppe Garibaldi un socialismo cioè che nelle rivendicazioni sociali non si stacca dalle tra­dizioni del Risorgimento .
Il primo capitolo vuole essere, dunque, ed è, una chiave per la comprensione della futura e grande azione che Battisti svolgerà dal 1914 allo scoppio della guerra, alla sua vita di soldato, all'ascesa del suo calvario: L'uomo che attinge la sublime idea deve morire per fermarsi in lei .
Il secondo capitolo Le Forze politiche in Italia nel 1914 è una disanima acuta e profonda dei partiti vecchi e nuovi che si erano affermati o che si venivano affer­mando in Italia in qucll'uliimo trentennio, partiti considerati specialmente in rapporto all'irredentismo che dalle terre trentine e giuliane influenzavano le correnti atte a rice­verlo e che a loro volta l'alimentarono materialmente. Battisti fuggendo nel Regno in quell'agosto del 1914 (già alla notizia dell'eccidio di Saraievo egli ebbe la sensazione delle conseguenze gravissime e del redde rationvm dell'Austria) porta con sé la minuta per un messaggio da indirizzare al Re per il distacco del Trentino dall'Austria. Seende