Rassegna storica del Risorgimento
MAZZINI GIUSEPPE
anno
<
1938
>
pagina
<
1296
>
1296 Libri e periodici
a Milano il centro più fervido della vita italiana il più prossimo agli sboccili alpini da cui confluiranno i giovani ribelli per ingrossare le file del R, Esercito e pone con Guido Larcher e pochi altri il centro dell' Emigrazione Trentina sorretti dall'appoggio di due vecchi emigrati e patriotti trentini il senatore Esterle e il conte Festi,
Il partito che ancora rappresentava il fulcro della vita politica italiana è il liberale mentre altri due sorti dal problema sociale che agitava tutta l'Europa, il socialista e il cattolico stavano prendendo salde basi. Ma fra questi, altri minori, che Ernesta Battisti concisamente passa in rassegna rilevando e concludendo con Paolo Arcari (come da una sua acuta pubblicazione La coscienza nasionala italiana) che è doveroso riconoscere agli italiani di quell'epoca una coscienza in fermento nobilissima e profonda quale troppo spesso si è usi a disconoscere e a dimenticare .
Questa coscienza in fermento appare soprattutto nei repubblicani anche se in esiguo numero, nei democratici, nei nazionalisti, e in una corrente del partito socialista. Sul quale ultimo partito l'autrice si diffonde maggiormente poiché è con questo che Battisti inizia i suoi primi approcci di propaganda. Partito in cui la scissione per la diversa concezione della Patria diverrà inevitabile nel 1914 sotto la pressione degli irredenti (scissione presagita già nei convegni del 1905 e 1906 ed il primo era stato voluto da Leonida Bissolati) gli elementi migliori si distaccano; Benito Mussolini il 20 ottobre del 1914 si dimette daìT Avanti per fondare poco dopo il Popolo d'Italia che sarà poi primissima forza per la causa dell'Intervento per cui Battisti gli indirizza un caldo e affettuoso ringraziamento per l'opera coraggiosa e generosa che compirà per la comune idea.
Ma altre correnti particolarmente propizie a diffondere il seme della propaganda di Battisti furono le associazioni patriottiche che accoglievano sotto le loro insegne senza distinzione di partito quanti credevano nell'ideale di patria: in primissima linea la Dante Alighieri che aveva aumentato negli anni duri le forze trentine della resistenza, la Trento Trieste la paladina fervente dei diritti degli irredenti.
In queste associazioni la propaganda di Battisti nelle varie città d'Italia troverà l'appoggio più fervido ed incondizionato.
Malgrado dunque d'una certa apparenza la massa degli italiani era permeata da un senso vivo delle idealità storiche ; esse attendevano per esplodere in generosa gara la parola di capi illuminati: Battisti sarà fra questi quegli che anche per la sua qualità d'irredento saprà giungere al cuore dei suoi connazionali.
Si arriva così al terzo capitolo dedicato alla cronaca di quella propaganda appassionata attraverso le contrade d'Italia dove fu contrastato ed acclamato, detestato ed ammirato ma che conia sua eloquenza ragionatrice e rispettosa dominò ibassi tumulti della partigianeria conquistando le menti dubitose, entrando nel cuore delle moltitudini. Dietro a Lui, la sua terra trentina che coi suoi migliori esponenti aveva creato nelle più importanti città italiane nuclei propulsori dell'idea (particolarmente attivo ed illuminato dopo quello di Milano, quello di Roma diretto da Giovanni Pedrotti, Ettore Tolomei e Livio Marchetti) mentre dai rimasti in paese gli giungevano lettere ed informazioni militari incitanti alla sua propaganda, echi di persecuzioni sofferte con dignitosa fierezza per coi con piena coscienza poteva dire di parlare in nome di tutti i suoi conterranei tutti uniti e concordi nell' Ora o Mai che Battisti aveva riassunto come motto di battaglia.
LE: cronologicamente, con dovizia di particolari e nomi significativi, Ernesta Battisti passa in rassegna le molteplici attività di quei dieci mesi: dall'inizio della propaganda nella stampa con la collaborazione di Battisti al Secolo, al Giornale del Mattino, con le lettere ali*Avanti e alia Stampa, alle sue relazioni con lo Stato Maggiore a cui fornisce preziose monografie ed informazioni, alle sue relazioni con gli irredenti giuliani, alla commemorazione dei trentini sacrificati sui campi della Galizia, al progetto di un sconfinamento per creare un casus belli, alla sua partecipazione alle esercitazioni militari al battaglione Neg rotto a cui accorrono i trentini futuri volontari nel R. Esercito.