Rassegna storica del Risorgimento
ISTRUZIONE MILITARE
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1939
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pagina
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de 'Vecchi di Val Clamori
Per poter parlare di storia, se è questa, come certamente lo è, la scienza del poi, sarà necessario conoscerne le conseguenze che non conosciamo ancora. Non ne abbiamo ancora tratto tutto il profìtto nel campo civile e politico come non ne abbiamo tratto ancora le conseguenze didattiche nel campo militare. Se la politica della guerra è ancotfa in atto, anche gli studi e la esperienza militare che ne sono venuti hanno dato finora soltanto conseguenze negative. Si è detto e si dice con evidente ragione che deve essere negata e ripudiata la guerra di posizione e di logoramento e deve esserne studiata ed esaltata l'antitesi nella guerra di movimento, di rapida decisione. Tutti gli stati maggiori affermano di muoversi sopra questa via; ma non tutti ricordano o vogliono ricordare che col medesimo bagaglio teorico e di preparazione pratica erano partiti per la guerra 191518. Così volevano arrivare a Parigi i Tedeschi e soltanto quasi vi giunsero. Cosi aveva progettato di fare Cadorna e non lo potè. La verità si è che l'esperienza non ha ancora dati i suoi frutti e cjie l'ultima parola sarà detta soltanto quando sarà conosciuto l'esito della prima grande guerra che verrà combattuta. Allora si potrà,scrivere la storia della precedente con piena cognizione di causa e sarà storia e non sarà né studio contingente di arte militare né studio politico fatto sulla cronaca.
L'analisi che ne stiamo compiendo conduce a qualche ammaestramento che è tuttavia sufficiente per ammonirci ad una diversa formazione degli ufficiali, a metterli maggiormente a contatto con la vita, con la politica, con la storia come l'abbiamo qui definita. Questo primo e nuovo frutto di una sintesi storica è possibile in quanto quello della guerra 1914-18 sarebbe e sarà forse l'ultimo atto, l'ultima conseguenza di un sistema, di una formazione spirituale, di un ordine di cose durato negli eserciti per tutto il secolo XIX. Vogliamo dire della divisione fra la politica degli Stati ed il comando degli eserciti che portò a tanto dannose conseguenze ed agli assurdi sanguinosi della grande guerra. Questa fu gigantesca, di grandi masse, di popoli e non di soli eserciti. Fu chiusa l'epoca nella quale gli eserciti potevano muoversi, manovrare, giungere all'urto, battersi senza che la vita del paese dovesse necessariamente e sostanzialmente mutare. La eternità del conflitto, la sua indecisione, il suo risolversi soltanto per l'esaurimento conseguente al logorarsi per fiumi di sangue versati in fatti di guerra non decisivi e per il fatale lavorio del tempo, hanno dimostrato la necessità che la condotta della guerra fosse nelle mani di un solo capo: politico e militare ad un tempo. La stessa mediocrità, vera o supposta, la storia dirà più tardi, sia dell'alto comando militare che dell'alta