Rassegna storica del Risorgimento
ISTRUZIONE MILITARE
anno
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1939
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pagina
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8
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8 de Vecchi di Val Clamori
L'unità teoricamente non era mai venuta meno perchè la sua funzione storica era affidata alle monarchie. Era il Monarca il capo politico e militare che assumeva il comando unico nell'ora del pericolo. Ma il secolo XIX ha fatto prendere a prestito dalle regioni nordiche, a- tutta l'Europa i sistemi delle monarchie costituzionali e cioè ha franta quell'unità per la quale l'uno e l'altro comando agivano per la stessa persona nell'ora del pericolo. Fino a quel tempo non v'era capo militare che disdegnasse di sapere di politica e che non ne avesse appresa Parte attraverso gli studi storici: oggi la necessità di una simile unità è dimostrata dalla storia coi suoi esempi e con le sue sanzioni ed è la storia che difende se stessa ed i propri insegnamenti.
Valgano due esempi contrapposti ed istruttivi.
Nel 1866 il giovanissimo Stato ed il giovanissimo Esercito nazionale perdettero una guerra per lo slegame che era nato dalla imposizione di uno sdoppiamento, o peggio, che il Re, dovendo dimostrare rispetto alla costituzione, aveva dovuto accettare. Nel 1917 avvenne il caso contrario. Nel momento più grave della guerra, le molte disubbidienze militari e politiche e l'assenza assoluta di unità avevano creato un insuccesso militare che minacciava un collasso politico nel popolo in armi. Nell'ora del pericolo il Re volle e seppe assumere a Peschiera sopra di sé solo le supreme responsabilità politiche e militari, e per questo, e soltanto per questo, la sconfitta non fu per la storia altro che un inizio di vittoria. Gli ulteriori sviluppi della vittoria sono dovuti fondamentalmente all'uso di mezzi politici, che prima erano stati trascurati per il popolo in armi e che 'più tardi il Re aveva sostanzialmente imposti da una parte ai militari e dall'altra agli uomini di .governo.
Politica e studio di quella non significa affatto né settarismo, né gioco di partiti, né comunque divisione degli spiriti per gli Stati totalitari ai quali la storia riserva l'avvenire. Nello Stato fascista non esistono queste iatture e neppure questi pericoli, e non sarebbe giustificabile l'ignoranza di quest'arte indispensabile al comando in chi è legato da una parte alla più stretta disciplina ed ubbidienza e dall'altra al dovere di governare e condurre uomini per la guerra. Per apprendere quest'arte è indispensabile lo studio della storia che è il fondamento, il precedente ed il susseguente, la conseguenza e lo scopo della politica.
Se la politica deve essere viva la storia deve essere sintesi fondata sopra l'analisi. La storia deve essere studiata sui documenti perchè quella appresa sui manuali, che sono troppo spesso copiati a