Rassegna storica del Risorgimento

INDICI
anno <1939>   pagina <13>
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INDICE GENERALE
DELLE PRIME VENTICINQUE ANNATE
DELLA RASSEGNA STORICA DEL RISORGIMENTO
1914-1938: la Rassegna Storica del Risorgimento ha compiuto il suo venticinquesimo anno di vita. 134 fascicoli e 27.860 pagine docu­mentano efficacemente la sua attività. Succeduta al Risorgimento Ita­liano, già rivista ufficiale della Società Nazionale per la Storia del Ri­sorgimento italiano, la Rassegna, che ebbe a suo primo direttore il prof. Giuseppe Gallavresi e fu dapprima stampata dalla Casa .Editrice Lapi di Città di Castello, ha iniziato la sua esistenza contemporanea­mente alla comparsa di un'opera ricca di singolari anticipazioni, la Storia contemporanea d'Italia dalle origini del Risorgimento ai giorni nostri, di Michele Rosi, e compie il sno primo quarto di secolo ora che Ettore Rota ha resa più viva e seducente nelle sue Origini del Risorgi­mento la tesi dell'antico maestro dell' Università di Roma.
Scriveva, infatti, il Rosi nel licenziare il suo libro : La storia con­temporanea d'Italia, più comunemente conosciuta col nome di Storia del Risorgimento, si suole comprendere fra la caduta dei Governi fon -dati da Napoleone 1 nella penisola italiana e la presa di Roma (1815-1870). E fra questi limiti si mantiene di solito lo studio, al quale, tutto al più, si premette qualche notizia sulla Rivoluzione francese, quasi si volesse considerare questa come causa del Risorgimento stesso. Ora, senza negare i rapporti fra i due grandi avvenimenti, ci sembra grave mancanza trascurare i fatti che precedettero, soprattutto nel sec. XVIII, fatti che hanno uno schietto carattere nazionale, e che più della Ri­voluzione possono riguardarsi strettamente congiunti con le vicende svoltesi nel sec. XIX. Le tradizioni nazionali sotto l'azione rivolu­zionaria e napoleonica non si perdettero, ma si modificarono, per ri­prendere pian piano, dopo la restaurazione, il loro carattere che già ai mostra assai chiaro nei moti del 1820-21 e diventa chiarissimo negli avvenimenti successivi.
Ed oggi il Rota: Gli studi più recenti hanno potuto assodare che nella trama del pensiero italiano del Settecento, pochi fili hanno i segni di una derivazione straniera. In mezzo ad una società che pur discute e polemizza di cose straniere in tutte le ore del giorno, nei salotti, nei caffè, nei viaggi, nelle accademie, è sempre possibile cogliere una nota di italianità, e il proposito di reagire con fermezza alle