Rassegna storica del Risorgimento
ANGELONI LUIGI ; LAMPREDI URBANO
anno
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1917
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pagina
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137
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B carteggio di Urlano Uimpredi noti Litigi Angeloni 137
Corredò pure di' noie i primi due volumi delle opere rare e Inedite del Monti, che stampò dal Tramater di Napoli.
Nel 1833 apprende la notìzia della soppressione dell'Antologia del Vieiisseuxe scrive che essa gli Lia fallo provare lo stesso effetto che t>rovò quando dal Canosa gli fu inlimato lo sfratto da Napoli,
Ebbe un vero (sotto per DmÉM -8 lui e deH'opera sua -sì occupo nella Antologiàgèmào il mmoioB B letterati ebbe a dire (1833, fe oue mei reMèré; :a. ante grandi onori ;sj scorgeva un certo spirito di parte, un qualche cosa di settario* e che a Dante si prestava con cieca superstizione un culto si religioso che si giungerebbe ad adorarne ancoragli escrementi non solo il Capponi privatamente scrisse al direttore di quel giornale, dichiarando cessata la sua associazione; ma anche il Lampredi scriveva una lettera aperto al Saffi, sulla Antologia con belle e dignitose,parole; Lo studio delle opere di Dante (tomo FiE. n. 21, seti.. 1822) è si necessario, che se i giovani ingegni d'Italia, non sono educati alla Sua scuola, e non soni,: nutriti delie sue dottrine, de' suoi pensieri: e- deli suo modo di espyfc merli, avremo sempre degli insulsi parolai.
Così il Lamprecli sapeva serbare acceso, per mezzo della Antologia, il culto di Dante, sìa come rigeneratore dell'arie, sia come antesignano della patria italiana.
E così si scagliava contro i metodi pedagogici del lem pò: le- Sue' osservazioni sul metodo dell'insegnamento di quei tempo gli gettano saggie parole (tomo X.VTI ùell'Antologia, éH 50, febbraio 1826). Egli rammentava, discorrendo del barbaro ìnocfo disegnare, come egli entrasse nella città delle lettere per quella Ianua Unguae latina* quasi simile a quella per cui l'Alighieri entrò nella città dolente : con quelle parole di colore oscuro di declinazioni e di coniugazioni : e tribolasse la sua memoria per ritenere vocaboli non intesi dàU'in-* telletto e frane desinenze; Rammentava come, passando alla grammatica del De Colonia, ossia alla città dì Dite, gli comparissero nella forma gigantesca d!ei ;ifegi'as e dei' Hembrottì i nrecetli della grammatica; e come cóiEi.Ì.MU,teHstó con quei giganti, per tre anni armeggiando con inKÌgiiiHca.nl;i concordanze, e poi co' latinucci o latinucci*, e cosi camminando a tentone per una profónda oscurità. d'idee.
Sei campo delle malemaliehe (a lasciò; una nuova! "léojicia delle
Archivi. XX, 9-10 : Q. À> Umatmm, Da lettera tig m V M Ltimpreài a V. Monti, in Oior. ìm Mu- XA mh, 189T, a jMggtStè o BOgg. ; molto lo lyt-teve ho gincclon n jM Vtauawirjc nella * stonalo di Bronza, di otii oi diodo naggi 11 Ì3MÌii JM/tMòpk- ìt man Pktro 7i0ssenx, Milano, 1016.