Rassegna storica del Risorgimento
ANGELONI LUIGI ; LAMPREDI URBANO
anno
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1917
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pagina
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142
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1.4 Guitta Rustico
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cho invecchiamo cresce la nostra curiosità, o perciò, anzi per ciò solo, vediamo don dolore avvicinarsi ta. Parca con la tagliente sua forbice: olii me-glioi/e chi peggio, chi poco, e. chi molto l'abbiamo l'atta da, attori. Facciamola da spettatori, e siamo piuttosto Democriti che Evaelisti contemplando i cambiamenti di scena di questo teatro. Ama, e scrivi al tuo affano
liÀMPRBm. Napoli, ottobre Ì8S.:
Mio carissimo Angelónl, I
Ho ricevuto due lettere una per mezzo di Selvaggi, e l'altra mi fu recata dal signor Kelselb, cui ho già offerti i miei servici-' in tutto ciò che potrò
;fare, o dire per lui. Egli mi disse che si trovava tutto convulso per le punture di diversi insetti, sofferte nello Stato romano, e qui in Napoli,
Prima di tutto fammi il piacere di dire .all'estimo Bassi che ho ricevuto l'ultima sua con la quale mi avvisa delle compre fatte, e della spedizione delle cose comprate, e che appena saranno qui aìprivaiejci gli scriverò.
Rispetto alla tua opera, piacciati di mandarne per mare una diecina di copie, dirigile pure a me, che penserò al loro smercio. Se poi non hai altre occasioni per farmi recapitare quella che hai: destinata per me, cerca vàlzer-. Sère il signor SLff Sommariva, cho forse non sarà ancora partito per l'Italia e vedi pregandolo a nome dì D. Gasparo Selvaggi, e del barone Screfani, che ne lo pregano per mio mezzo, se volesse addossarsi l'incarico di portarla in Italia. Puoi dire ancora esser io il mediatore di questa preghièra. Non vi ha migliore occasione, perchè questo Signore, molto onorato è riverito non tanto per ile sue ricchezze, quanta pfl; "buon uso che ne fa in favore delle belle arti, passi dalla dogana sauQ'iej salvo d'ogni inquisizione. Quando poi sarà,- in Italia o verrà egli stesso a Napoli, o se non viene avrà facile mezzo di farcela pervenire, o ce ne darà avviso. Io non so di qua! natura sia la tua opera, ma essendo opera politica e parto dalla tua mente* ; ssèà:'da temere, che non desse sospetto col semplice e solo suo titolo. Specialmente in questo paese. Sento che in Toscana gli animi di molti si siano volti a rispondere a Monti, al suo Perticar Il primo è un Ercole furioso che mena pazzi colpi di clava ai Giganti e ai Nani. Il secondo scrivendo contro la Toscana ne fa col materiale, eia forma stessa della sua scrittura il più schietto elogio. Pare, che questi Tjomhtmli si vogliano emancipare dalla dipendenza della Toscana nel fatto della lìngua, e uon è questo, come sai, il primo tentativo. Questi figli ingrati hanno obblìato il. buon latte materno, e con grande stento s'inducono a mostrar qualche riverenza; per la Madre.
E paiono da qualche tempo simili al samaritani, che ambivano di Mèaré t popolo ad adorare Dio nel loro tempio di Garizim..fr fare obbliai'e quello
iàt Gerusalemme* erto.4 ohe da questa lite scapperà fuori qualche cosa di bene> benché la Toscana è ridotta sì meschina in buoni atleti, che possa ragioùeyolmente una sconfitta. Mi si diea >èà< toM eia già entrato petìtor.