Rassegna storica del Risorgimento
ANGELONI LUIGI ; LAMPREDI URBANO
anno
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1917
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pagina
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143
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Il carteggio di Urbano Lampreda con Lmgi Angeìom .143
in campo, ma con quali armi, e quali 'forze giudicale tu.; e ciò è tanto più. da considerarsi perchè stagli a fronte Napione.
Ho ancora letto un diatriba d'un Fiorentino nella Biblioteca Italiana, contro la lettera di Monti al Trivuizio, e l'ho letta cosi di fuga; ma mi è parsa una fredda ed inconcludente ironia almeno quanto alia sostanza della, qnistìone. Mi ricordo d'avere udito che codesto sig, Codrieà, letterato greco, aveva in animo di dimostrare che la moderna lingua greca sia nel fondo la stessa che parlavasi dai1 popolo ne' be' tempi della Grecia* Torreii sapere se questa scrittura sia uscita alla pubblica luce, perch'essa convaliderebbe certe mie idee sul nostro volgare del mille, ch'io, Genio volente; ho in mente di pubblicare quando che sia. Del resto bisogna pur convenire, mio caro An-geloni, che nell'universale i due Lombardi hanno almeno tre quarti di ragione, almeno per chi gli ascolta senza anticipate opinioni e quel po.co di dubbio o di falso, ich'è nella loro opera è involto in tanta luce di verità, che non so; se anche per questa parte i Toscani potranno uscirne con onore, benché abbiamo valenti ausiliarii. Certo è che i Lombardi sono, e debbon considerarsi Italiani come noi Toscani, e rispetto allo scriver bene ci vincono, ma è vero altresì che noi abbiamo loro insegnato quest'arte, nella quale essi poi si sono tanto addestrati, e sono andati avanti, quanto noi siamo andati indietro; ma per Dio sta in noi un vigor più naturale per riprenderne l'esercizio, e siamo più atti di loro a conoscerne, perchè le sono venute dal nostro popolo; checché sia di ciò, io credo che quelle tue idee già pubblicate nel 15 ' sul federalismo Italiano, non potendosi per avventura avverare in politica bisognerebbe che si avverassero in letteratura, e fatta questa confederazione si stabilì però certi statuti che appagassero Lombardi, Toscani Romani e Siciliani, e gli unissero in una tranquilla, e santa alleanza letteraria. Mi girano per la mente molti canoni, ma né mi ci fermo pure perchè veggo tante difficolta nella unione politica, quanto nella letteraria. Sarà per me un vero contento se potrò vederti ed abbracciarti in Italia, dove sei ben conosciuto, e stimato come meriti. Vale et scribe.
Il tuo afelio LAMPBBDI.
Napoli 15 ottobre 1818.
Kon SO se ti sia stata recapitata una mia lettera, nella quale Ci indicava nella persona del marchese Sommariva un'occasione favorevole per l'armi avere il tuo lavoro costa stampato. L'amico Biaglofi mi ha fatto pervenire il primo tomo del suo Dante per mezzo d'un egregio inglese, che fedebnente me lo ha. recapitate* Io.- mi sono permesso di largii alcune critiche osserva-
Aueannn prolMUiUwerite aM'òfteaUft dclPÀfllpufrSopra l'ordinamento ohe aver {ìovmh-bero i governi d'Itatta, Parigi 1814.