Rassegna storica del Risorgimento
ANGELONI LUIGI ; LAMPREDI URBANO
anno
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1917
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pagina
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154
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164 Gukh BusUco
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e la dote pel mogliozzo della sua Madonna."~io dunque mi taccio finché non comparisca questo corredo ; ma spero da non esser costretto a cambiare U tuono basso e moderato del mio ribecchino col quale ho preconizzato é rallegrate alcun poco le nozze proposte. Ma il Yieusseux al suo ritorno ti scriverà su di eiò da se stesso, perchè, come ho detto, non l'ho ancor veduto né posso vederlo prima della partenza del Castalnuovo, ohe sarà dimane. Del resto 'ti ringrazio di quanto accenni sul principio di quella bizzarra lettera a mio riguardo, e spero che non passerà quest'anno eiio non faccia rider la brigata coll'ingenuo racconto delle mie avventure* La tua proposizione, che quando che sia, farai con meco un viaggetto verso la troppo ora afflitta Partenone mi ha riempito d'una dolcissima speranza, ma le cose procedono nel modo ch'io temo che II tempo seguente non sia piuttosto tale da ininuirla, die da accrescerla. In ogni modo io ti stimerò, e t'amerò sempre anche nel caso- che le italiche sciagure mi ti tengano lontano.
Vale.
Il tuo aff.mo LAMPEEE!.
Firenze, li * giugno :1821. Mia caro .Aìhgelonij
Ho accluso la presente brevissima risposta a Castelnuovo, perchè in tal guisa? 3?avrai tìlji; prestò e con maggior tua e mia economia Viéusseù'i-iii doveva, secondo la sua promessa, aver scritto. Giovedì sera riparlerò della tua lettera, e, egli ti scriverà certamente, ' risulterà dalle mie rimostranze, fife tanto regolati come se le tue lettere non siano per essere inscritte nell'Antologia >-: o in altra consimile li (mmM. stesso intorno a ciò che .sii persuaso che io non entro per niente nella direzione e compilazione di questo foglio, nò voglio entrarvi. Nel quaderno di questo mese, leggerai un mio articolo sul Orniamo che tu bene intenderai ; ma temo che non sia passato dai Censori. L'affare della miai- etteftKa; indugia tresser risoluto. Siccome questa signora ha poca dote* e inolia nobiltà-, vorrebbero, e vorrei .michiu, che si aceresocesero fa'juónra oke-cfo da mangiare, e'il mezzo d'unirla all'Università di Pisa incontra, a ciò che pare} molta difficoltà. Siccome poi Canosa è stato, come Saponi cacciato da Napoli, e ci è ritornato Medici, cosi è facile, che non essendo io provvisto qui, sia costretto a ritornar colà al mio posto, il che non reputo disgrazia. Sta sano.
LÀMPKHI
H ina. e Illeggibile.