Rassegna storica del Risorgimento
ANGELONI LUIGI ; LAMPREDI URBANO
anno
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1917
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pagina
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156
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"*5 Guido BusMco
cdie iTgalanfcaomo non debba mal operar nelle tenebre ma noUa chiara luco M gforiio> come I'AÌH- ri 'Omero. Or PAngiuIlesi, cho anshe nei tempi 'Incorsi ha fatto la spia ai -.Francesi, e alla cpaa regnante Elisa, ora la In agli austriaci, ed) stecusa in quell'artìcolo i Dantisti come ettari. Da ciò è avvenuto che a malgrado i tre maggiorenti di questo governo, uniti al Direttore della Pubblica Istruzione, abbiano proposto la reintegrazione della Cattedra e me sedente in quella, il G. Duca imbreviascato dai menzionati opinionisti ha disposto che senza dare eccezione alla persona nominata, la Cattedra non doveva per ora conferirsi. Questo cattivo successo nòia è per. me di grande importanza, ma mi ha messo di cattivo' umore non già per non avere -ottenuto io la Cattedra.., ma perchè veggo che la cattiva politica dei grossi Austriaci tende a rovinare ancora la nostra letteratura. Passiamo ad altro... ma prima di passare mi sono scordatoci dirti che in Vienna fra i sudditi opinionisti si contano lux certo fiali Mara, credo Siciliano, ed il Carpani zniia-nese,1 autore delle lettere jf addi ne. À Roma poi non so quali Monsignori.
Tu t'inganni in buon dato quando supponi che Vietisseux sia stato inv~ breviassato da taluni Toscani e che questi la pensino come ti figuri. In generale qui regna un cèrto apatismo sulle questioni intorno alla lingua che manifesta, anzi è una, conseguenza necessaria della qualità dei tempi in. cui vL viamo. Levami il vecchio Fiacchi, Clasio, il NiecoUni, lo Zu noni e pochi altri, ma ben pochi, qui nessuno altro pensa uè alla lingua, ne a scrivere meglio, né s'interessa alle questioni promosse da Perticar! da Monti e da te, e per dirtela chiara e tonda mentre confessano essere ili! te una non ordinaria scienza di lìngua, non amano il tuo genere di scrivere. Ufo .certo non sono del tutto della loro opinione, né mi troverei nel loro stato d'apatia, ma non voglio neppure mettermi in ballo èpn loro uè in favore, né in contro: chi sa mio caro Angelo, che non ci Ttìveftmo pesto. La posta parte. Addio per ora, mio carissimo amico
Mandami per la piccola posta subito subito l'acchiusa letterina alla sua direzione dopo averla sigillata.
Parigi, IH aprilo iM idi
Mio carissimo amico Angelonl*.
lo e tutti i tuoi amici e conoscenti ci siamo molto delusi non solo della tua partenza. Improvvisa, ma inpfo più del modo tenuto nel costringerti a farla. Io pepe non ài ho veduto .'tonto ffiafe eia nei mio genio ambulatorio, che mi agita ancorS ài mìo duodecimo lustro, sia perchè io creda che dopo tanti anni di dimora a .Parigi tu sei per dar nuova vita t vigore delle tue idee in codesto paese e dilette' 51 tuo spirito, cui si offiiratoionwoyi! -oggetti nuovi costumi, e -più liberta>f6 i dazióne certo di discorsi.
,* Giuseppe Carponi, nato a vmUma <U Gonio nel 758, crlUa.ro e postai moria Vienna noi 1826.