Rassegna storica del Risorgimento
ANGELONI LUIGI ; LAMPREDI URBANO
anno
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1917
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pagina
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160
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Buido Butìlico
Maviomout par Binali, 3 ottobre, lft7. Amico carissimo,
Ben elicesti, mio egregio o antico collega in follia Repubblicana. .- Piti ne sa il pazzo a casa sua che il' savio in quella d'altri . Io credo d'avere sciolto il problema più importante, e più difficile che possa proporsi: Mettersi in tali condizioni di vita, che tu soffra il minimo della Mica, dei disgusti e della noia; e goda il massimo della tranquillità, della contentezza dell'animo, e dei comodi o agi che danno le ricchezze . Tu sai meglio di me che gli stoici prescrivevano il vivere, juxta naturavi a chi cercava la felicità. La massima mi pare troppo vaga, e son di parere che si debba vivere. Di cercar di vivere juxta propriam naturam. Òr nel mio caso nulla h'anqmUità, nulla contentezza senza una buona tavola, un buon appartamento, è un misurato concedimento della mia naturale indipendenza. Sciolsi questo mio gran problema 12 anni fa quando andai a Napoli con...1 ma non previdi il caso che un poeta avrebbe vendicato sopra di me il suo amor proprio,., e m'avrebbe cacciato di nido. Ora la formolo, panni ancora più approssimante. Dico approssimante, perciocché non parte ex omni lice fusse beatis come tu sai. A me per. esempio manca un poco dì socievole consuetudine in conformità dei miei gusti, cioè con uomini, uno dei quali certo tu saresti, che io stimo per antico esperimento di probità e dì dottrina. Tempero questa idea, per me alquanto trista, col riflettere che se non ho presenti amici veri, dolci e soavi, non ho neppure i falsi, gli amari ed i nauseosi, e se non parlo prima colla bocca, parlo qualche volta almeno per lettera.
E tu ancora panni che tu viva costà juxta propriam naturam, da poi che vai schiccherando molli Anacreontiche o Danzanti, a Gantantatrìcì giovani e vecchie e che so io : di più ti vai estasiando ai seni sporgentisi, alle brevi gonne svolazzanti, agli aggruppamenti di piedi e di braccia in vago modo (e vago qui è detto per lascivo) ; ai vezzi della mano sul cinto. Né non contento di aver pasciuto la tua immaginazione con ritrarre figure si commoventi, cioè non con tento di pervertirla, perverti anche in una bizzarra adulazione il giudizio, asserendo che non ne arresta il pudore delle: casa Angh' ' quelle baccherine, quel flanrpeggia*- Cocchi, e di volto ecc. ecc. ecc. delle nozze?' Matrone. 0 uomo, cui pesano sulle spalle tredici lustri qual'effetto produssero su tuoi ij2riti vitali. Sed tornei, amoto gwteramus seria ludo. Io ti dirò che quelle tue canzoncine sono graziose assai assai, e credi pure che le ho lette con gran gusto sembra un lavoro d'un giovane nell'estrone d'un: Vecchio nella lingua, lo ti voglio indicare tre nei, che ho notati ' nelle due alia Rongi, il primo dei quali sarà tale per avventura ai meno linguisti, ch'è l'epiteto di formoso (il quale però è precisissimo per rendere la tua idea, cioè le belle forme del "Vestris Il secondo è bell'andamento del verso: Questa danzatrice eletta, che ha l'accento obbligato aila. quinta sillaba, e il terzo è nella frasi del verso. E tal gioia ella in ciò pone, frase purissima, ma prò-
' il in ri non e leggibile.