Rassegna storica del Risorgimento

ANGELONI LUIGI ; LAMPREDI URBANO
anno <1917>   pagina <161>
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Il carteggio di Urbano LamjtretU con Litigi Angolani 101
sastica. Quasi quasi sarei tentato a credere che mi abbia molto invìdia a notarci queste bazzecole ; ma siccome non ho mai conosciuto questa brutta bestia, sii certo che mi ha mosso la persuasione in cui sono, che questi sono veri nei, e non altro, e che tolti accrescerebbe ia vaghezza di questa com­posizione, ed anche i più. scapestrati nell'uso delia lingua non torcerebbero la hocca, il che non faranno i ben regolati a quell'epìteto formoso. Io non so se sia registrato nella Crusca ; ma sarà, benché l'Alberti, che ne mette tant'altri meno degni, non lo metta nel vocab. Italo-Gallo. Benché poi non t'abbia sin qui parlato delle altre, elleno sono a parer mìo egualmente belle e graziose, e d'un colorito soavissimo. Anzi se mi si fosse presentata, o si presentasse l'occasione per mandarla a Firenze, le accompagnerei colà, con un articoletto, nel quale mi proporrei di lare arrossire i nostri giovani poeti. Non' posso però fare a meno di non ripeterti ciò che altre volte ti ho detto, perchè ti amo, e ti stimo veramente. Nel Pastor fido il vecchio dice ad Aminta (panni): Lascia lascia le selve, fero garzon lascia le fere, ed ama. Ed io ri­peto in prosa a te : lascia la politica amabil vecchio ; lascia la democrazia, e tienti alle lettere : che non pubblichi tu la tua versione delle Pana tenaicbe d'Isocrate, ecc. ecc.
Fra non molto usciranno alla luce le favole Russe, e tu ne avrai, credo io, come gli altri una copia: perchè il Conte mi disse, che ne avrebbe data una a tutti quelli che ci avevano lavorato sopra sì Francesi, che Italiani, Quando partii si cominciavano a stampare, e ora la stampa per quanto so. debb'esser presso al suo fine. So ancora che il Conte s'è trovato imbaraz­zato, si perchè ha smarrito alcune favole che aveva tradotte, sì perchè altre che io aveva spedite in Italia non sono state rimesse, ecc. Inoltre siccome il De Angelìs non aveva tenuto registro delle inviate, è accaduto che d'alcune esistevano Jdue o tre versioni, ed. altre che si credevano da lui tradotte, non erano di fatto.
Quindi, da che sono qua, me ne ha mandate quattro o sei, pregandomi caldamente di tradurle in fretta, il che lo ho fatto. Fra queste ne ho notate alcune, che mi parevano già tradotte, o du <o '.da3 quel n'è riuscito. Non m'hai détto verbo del tuo buon vecchio Duca. Viv'egli ancora? Tadini se­guitagli a star con te V Salutamelo con tutti gli altri impiccano!, alla testa dei quali non figuri male. Hai tu veduto come debbono essere governati, l: Francesi. .Evviva, ridiamo e stiamo a vedere?, checché accada io sarò sempre
il tuo, tutto tuo
ROMITO DI MABIBMONT.
Parigi, rttt neuve SU Marc N. 8. 8!iitrmrito 1835.
Mìo vecchio e buon amico, Terrò perpetuamente il broncio con messer Orlo IT, e ìoutt molti altri simili a lui, ina non con fe-èìl sei un varo galantuomo, euu vecchio amico. Il tuo
* II vis. è illeggibile.
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