Rassegna storica del Risorgimento
ANGELONI LUIGI ; LAMPREDI URBANO
anno
<
1917
>
pagina
<
166
>
166 Guido Buslìco
niodissima e ben esposta, dloendomi essere loro desiderio ch'io restassi quivi come aggregato alia loro Famiglia. Io che aveva risoluto di ritirarmi presso un amico, cui poco sì, ma in qualche cosa pure avrei potuto prestare servizio come a direttore d'istituto letterario e scientifico, oltre la officiosa repugnanza che "dimostrai, produsse ancora l'asilo che mi era proposto; ma tutto fu vano : la quasi direi pertinacia d'insistere nell'offerta di semplice generosità non preveduta, né implorata, può quasi paragonarsi alla pertinacia del mecenate fiorentino nei negarmi un soccorso alla cui somministrazione, l'onore, l'equità e la giustìzia l'obbligava. Così ho vissuto signorilmente fino al 1838 quando sorpreso da nuova malattia dovetti pregare io stesso il mio Giove-ospitaliere, che mi permettesse di risparmiargli un troppo grave incomodo della mia persona, e di passare dalla campagna in città per convivere con altro amico della mia condizione, dove non sarei stato ugualmente che in sua casa, privo della necessaria assistenza dei molti, e svariati miei guai, e dove ancora avrei più facilmente potuto godere delle visite di alcuni amici più vicini alla mìa abitazione.
Condiscese il conte alla mia preghiera, e quantunque da ine non richiesto volle assegnarmi una discreta pensione mensile, che con altri miei ricorsi bastasse a supplire alle spese necessarie del vitto e della abitazione senza la quale sarei stato troppo ristretto nei miei mezzi di sussistenza. COBI sono ormai due anni ch'io vivo come avete veduto travagliato sì dai miei mali, ma non caduto mai nella turpe egeslà acaztuna, alla quale mi aveva condannato il gentiluomo fiorentino. Ma il più. gran benefìzio compartito dal detto signore napolitano, panai che sia l'aver io potuto nel tempo della mia dimora * occuparmi in cose letterarie, di modo che spero di non esser passato da questa terra come un'ombra inosservata; cosicché il mio povero nome sia per essere rammentato per qualche tempo ancora dopo la mia morte. Dopo aver messo a confronto individuo e individuo, perché come ne dice il Metastasio:
... gli opposti oggetti
roude più chiari il puragon...
Vi dirò rispetto alla seconda parte della mia prova, quello che ho ottenuto di favore e.di sollievo nella mia vecchiezza da alcuni individui del mio originale governo, da alcuni dell'adottivo. Voi sapete che nel 1820 io passai da Firenze per quindi 1flferirmi a Parigi, e a Londra, e Che di più la pubblica fama mi predicava allora per l'Italia come uno dei carbonari di Napoli ; ma questa fama aveva per base più il tempo burrascoso della mia partenza, che la verità. Infatti giunto a Firenze potei dimostrare chiaramente all'onesto e severo consigliere Frulloni la falsità di questa fama, che mi ammise non solo nella sua conversazione, ma dirò ancora nella sua amicizia, e quasi familia-ritài di modo che il ano-credito nel Consiglio del principe Ferdinando HI mi aveva fatto eleggere professore della cattedra cosi detta di Dante, che poco tempo dopo fu abolita per ordine dei gabinetto Cesareo, né si sa il perchè, io
1 Sèi Vomere.