Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDI GIUSEPPE
anno <1917>   pagina <169>
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MEMOEIE E DOCUMENTI INEDITI
NOTE GARIBALDINE.
Q 7 agosto 1847 Giuseppe Garibaldi, aderendo all'invi lo insi­stente dell'amico Eugenio Belluominil, che da tempo lo spronava a Par ritorno in patria, poi che il momento dell'azione stava per iscoc-care, gli faceva le seguenti dichiarazioni politiche:a
Se il progetto italiano iniziato da Pio IX e Carlo Alberto se­guita, mi pare, conforme il vostro parere, non toccarvi di modo nes­suno e non alterarlo: Loro mi rappresentano Dio in quella colloca­zione e non avrei ribrezzo di adorarli -se, fanno il dover loro: Ve­dremo. ... In ogni modo, fede : In ogni modo, siccome non possiamo avere altro intento che l'Italia, altra vita, altro pensiero, noi ci stu-dieremo non far nulla che non sia degno di essa in patria e fuori.
Ma una idea di cui non dovete separarvi, Belluomini, e della quale dovete persuadere gli amici si è : che a qualunque condizione umana, noi preferiamo l'ultima delle condizioni, ma in Italia. Meno certamente una condizione indecorosa che voi non sareste, capace di proporci.
Dunque, mio amico, se vedeste fosse possibile servare il Papa, il Duca, il Demonio, basta che fosse italiano e ci desse del pane, non solo avreste fatto il nostro desiderio, ma vi'ne saressimo grati al­l'influito, e saressimo di più della mansuetudine che potreste de­siderare.
Sollecita conclusione di questo nobile carteggio, le note istru-
1 Capitano nell'esercito italiano, già legionario con ai'ilialdi a Montevideo, figlio di Giacomo (1798-1861), capo del Governo lucchese sotto la principessa Elisa Bonaparte, quindi alla direzione dello Stato maggiore dell'esercito toscano in Lombardia, Ministro della gaerra sotto il Ministero Capponi e Deputato del-l'Assemblea toscana.
2 In: // Tùlofono - iDivorao, 6 giugno 1882.