Rassegna storica del Risorgimento

DANDOLO EMILIO
anno <1917>   pagina <188>
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Angelo OUolini
Allorché sulla line del So l'Imperatore visita Milano, Emilio Dan­dolo vien relegato, come un indivìduo pericoloso, ad Ad io, e là passa Fin verno nella solitudine
I suoi passi son contati, le sue mosse spiate. Nell'agosto del '57 va a Eaux-Bonnes in cerca di sollievo e passa poi l'inverno a Nizza senza risentirne alcun vantaggio : egli però non dispera ancora com­pletamente di sé e della patria per la quale vorrebbe imbrancare an­cora ima volta il fucile* E .nell'attesa che venga a momento della riscossa lavora segretamente per tener desti gli animi ed è a capo a Milano della società dei liberali indipendenti che spera nel Piemonte come unica ancora di salvezza e crede aiutare la causa italiana me­glio che con gli articoli del Crepuscolo e con gli almanacchi del Cor­renti, Riesce indi a fondere le due società che con mezzi diversi mi­ravano allo stesso scopo e ne fa partecipe il Cavour che di ritorno dal Congresso di Plombières lo chiama a Torino e alle 4' antimeri­diane - poiché i ministri come Cavour dormivano poco e lavoravano molto"! ricevè nel suo gabinetto e lo .esorta a tenersi j,u>onto. Ci <t siamo, state pronto e fate del vostro meglio. Napoleone pi ha prò-<< messo auÌ.o. qualora! Tedeschi mettan pièdesulESuolo Piemontese'è;, Cosi ri ferisce Ignazio Lana d'aver sentito tipetere.dL labbro del Dan­dolo il quale sarebbe stato licenziato dal gran Ministro con le parole : Fede, speranza e carità di Patria, e fuori i barbali . La fede nei de­stini della patria l'aveva il povero Dandolo, ma non nelle proprie forze che andavano man mano spegnendosi: tutta àergia di cui ancora disponeva chiamava a raccolta e- T'adoperava, nel lento e segreto la­vorio di preparazione alla riscossa incoraggiato ed esortato - e non ne Vj.ea bisogno - dal Cavour che, apprezzandone l'ingegno, la vo­lontà la disciplina, di lui si valeva come dell'opera del Giulini per attirare a sé i giovani lombardi e tener vava l'agitazione contro I* Austria.
Mentre s'avvicina il momento decisivo e nella sua casa stata sempre focolare ardente di patriottismo si riuniscono fidenti nei destini della patria gli animi più arditi;, ecco che io spettro della morte gli si pre-,gènla; nella più cruda leali/, 11 medico Davend. che nell'estate del '58 ili; CPÌÉL a Eaux-Bonnes gli rivela la gravezza del male. Torna abbat­tuto ed affranto a passare l'autunno ad Adro ; nel dicembre, a Mi­lano, ha un nuovo e più forte attacco, né valgono a salvarlo dal fiero malore che aveva tratto alla tomba anche la madre sua pure a 29 anni, le cure dei medici, uè l'affettuosa ed assidua assistenza che con.ciiore-di amorosa madre eli prodigava Grmellina, seconda moglie di Tullio, donna di fermo carattere, della ciuale Emilio si serviva per -corrispon­dere negli ultimi momenti col Cavour e col Lamarmora e con quanti