Rassegna storica del Risorgimento

ALESSANDRIA ; MUSEI
anno <1917>   pagina <202>
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che presentava anche dei gravi difetti (pag. 87). Dopo averci chiara­mente esposto le condizioni del Lombardo-Veneto nei primi mesi del '48 (cap. II) ed aver accennato ai principali avvenimenti della rivoluzione europea nello stesso anno (ca III), il Marchesi narra i fatti delle famose giornate di Venezia (17-22- marzo, cap. tV), inco­minciando dalla preparazione rivoluzionaria, a cui contribuì larga­mente Daniele Manin appena liberato dal carcere, e dimostra che a lui spettò il merito di aver ideato l'occupazione dell'arsenale, di aver preparato quanto era necessario per mandarla ad effetto, ed inoltre di aver saputo approfittare del momento opportuno per compiere il grande fatto e per impedire, mercè i suoi assennati ordini, il disor­dine tumultuoso e funesto, che avrebbe potuto compromettere il trionfo riportato (pag. 118). Riguardo all'atto della proclamazione della Repub­blica di S. Marco compiuto dal Manin (cap. V), l'A., ai giudizi di molti storici ad esso favorevoli, aggiunge il suo, che è conforme, insistendo sull'influenza della tradizione sull'animo dei Veneziani. Come funzionasse il nuovo governo, lo si apprende dal capitolo VI, ove prima di tutto si nota l'errore della Deputazione municipale, per cui fu perduta per Venezia la flotta austriaca, l'equipaggio della quale era composto quasi esclusivamente d'Italiani, si avverte il difetto di alcuni provvedimenti militari-, '.e così pure l'imprudenza di certi prov­vedimenti finanziali : però son lodate alcune riforme rispondenti ai principi di liberta e di eguaglianza e qualche atto, che mostra la generosità e la bontà dei preposti alla cosa pubblica. Nei capitoli seguenti, esposti gli avvenimenti della guerra d'indipendenza, special­mente nel Veneto, si considera specialmente la Repubblica Veneta dei cento giorni nelle sue relazioni colle città di terraferma, colla Lombardia e col Piemonte, nelle sue condizioni interne e nei suoi rapporti coi Gabinetti di Parigi e di Londra. L'A., a proposito del Manin afferma : In verità se tutti gli uomini, che nei fortunosi : anni 1848-49 fut-óno nei: vari Stati italiani a capo della cosa pub- Mica, avessero imitato l'energia e il coraggio civile dell'illustre presidente della Repubblica veneziana, le cose sarebbero andate molto meglio ; e ogni terra d'Italia avrebbe mostrato all'Europa d'essere veramente degna di libertà e d'indipendenza e non avrebbe essa medesima agevolato agli stranieri e ili tiranni' nostrali il com- pìto di atteggiarsi a restauratori dell'ordine e della pace pubblica . (pag. 150). Il Marchesi, coniinùaudO',, ci manifesta che tra i Veneti di terraferma non vf èra nessuna concordia, e che, sebbene ad essi fossero distribuite da Venezia armi e munizioni, non erano verso la Repubblica ne grati uè obbedienti (pagg. 176-177). Sono quindi messi in luce i provvedimene riguardanti la beneficenza. In polizia, la gin-