Rassegna storica del Risorgimento

ALESSANDRIA ; MUSEI
anno <1917>   pagina <203>
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stìzia e l'industria navale, è gli ordinamenti militari col loro difetti specialmente per la mal sicura disciplina. Si deplora la poca cura da parte del Governo per la marina da guerra, nella quale pur troppo pochi ufficiali fecero il loro dovere dall'aprile all'agosto 1848. Però è da ammirare lo slancio, con cui i cittadini delle varie classi sociali offrivano denaro allo Stato, che versava in gravissime angustie finan­ziarie.
Quando avviene la fusione del Veneto colla Lombardia e col Piemonte, votata dall'Assemblea veneta (3 luglio 1848), apparisce lodevole il contegno del Manin, che contro i suoi sentimenti repub­blicani reputò necessaria questa deliberazione. Ma gli avvenimenti precipitano : Carlo Alberto è sconfitto dagli Austriaci. Ecco di nuovo Venezia abbandonata a sé stessa, ma decisa a difendere fino agli estremi la sua libertà. Ecco ci viene descritto il governo di luglio a Venezia con a capo Jacopo Castelli, autore di buoni provvedimenti finanziari e militari. Poi di nuovo diventa arbitro della situazione il Manin, avvenuta la partenza dei commissari piemontesi. Pur troppo 1 negoziati colla Francia per un intervento a difesa di Venezia non hanno alcun risultato positivo, mentre l'Inghilterra più lealmente non destò speranze vane nell'animo dei Veneziani. Ormai si è costi­tuito il triumvirato a capo della risorta Repubblica di S, Marco, composto di Manin, di Oraziani e di Gavedalis. Di questo governerei sono esposti gli atti, non senza deplorare la Iraseuranza del Oraziani per la flotta. Negli ultimi mesi del 1848 saggio ed energico si mostrò il governo della Repubblica, generosi si mostrarono i Veneziani, mentre scarsissimo aiuto finanziario venne ad essi dalle altre parti d'Italia, mentre il Circolo italiano dei più ardenti rivoluzionari arieg­giava in Venezia il club dei Giacobini, e vi era il miraggio della Costituente italiana, che destò vane lusinghe. Ma già gli Austriaci nell'ottobre incominciavano il bìtìejBo di Venezia e così il capitolo XX è dedicato alla narrazione della SóMita di Mestre, nella quale rimase viti Ima tra gli altri anche il gentile poeta Alessandro PoeriOi. Là terza parte dell'opera s'intitola : L'anno 1849. Già ci sono i prodromi della nuova campagna del Piemonte contro l'Austria, mentre il blocco si chiudeva intorno a Venezia; a questo proposito l'A. ripete il bia­simo contro il governo, perchè trascurò la marina, che, rinforzata, avrebbe potuto provvedere al vettovagliamento di Venezia. Però il detto governo mantenne l'ordine e la tranquillità nella città* Che dovette quasi Magramente sopperire alle ingenti spese della difesa, essendo slate magrissime le sovvenzioni delle altre parti d'Italia. Si studiano quindi le relazioni della Repubblica eoi governi popolari eli Toscana e di Roma nei primi mesi dall'anno 1S0, e si mostra la