Rassegna storica del Risorgimento

ALESSANDRIA ; MUSEI
anno <1917>   pagina <204>
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maggior convenienza por Venezia.di. appoggiarsi ai Piemonte piuttosto ohe ai governi rivoluzionari di Boma e di Firenze. Ma, saputasi la notizia a Parigi della disfatta di Novara, Valentino Pasini, rappre­sentante della Repubblica in Francia, conchiudeva un trattato cogli inviati dei governi di Roma e di Firenze (28 marzo), per il quale un esercito toscano-romano avrebbe mosso guerra agli Austriaci e data la mano ai Veneziani. Di questo trattalo avverte VA. che non si trova alcun cenno nelle carte del Manin. Il patto restò lettera moria, ma la seconda Assemblea veneziana, su cui ebbe grande influenza il trium­virato, decretava la resistenza ari ogni costo ( aprile). II Marchesi, dopo aver citato su questo decreto i giudizi diversi degli storici- con-teniporanei e posteriori, lo loda perchè non poco contribuì ad aiteii? tare il risorgimento deli'Italia intiera. Seguono i capitoli, die mettono in luce l'episodio della difesa di Venezia a tutta oltranza.
Alla narrazione delle imprese* militari, come le gesta degli asse­diati a Marghera e sul ponte della laguna, srintrec'ciano le notizie dei vari provvedimenti del governo per alleviare- le sofferenze della citta, per procurarle dei soccorsi, che il Manin sperò invano dalla Francia, dall' Inghilterra e daltf (Ungheria, per avviare col nemico trattative, che assicurassero l'indipendenza politica dd Venezia e per ristorare un po' le sue condizioni finanziarie. Ma pur troppo a tanta nobiltà di propositi, a così disinteressato patriottismo non arrise la fortuna, cominciano gli orrori del bombardamento, della fame e del colèra, a cui l'A. dedica un capitolo speciale, il X. Ci è data relazione dei vari tentativi della flotta, per diminuire almeno le pene di Venezia, nel capitolo X..I1 intitolato : Achille Succida e la marina veneziana nei due itUimi mesi di assedio. Ci espone quindi J'A. l'ul­timo atto del grande dramma, la resa, che il governo di Venezia potè ottenere dagli Austriaci a patti onorevoli. :-CIosi fini questo no- bile governo, il quale, aiutato dalle condizioni naturali e dal valore dei difensori, aveva saputo reggere l'antica e gloriosa città così da confortarla ad opporre per diciassette lunghi mesi un'epica resi- stenza a nemici molto superiori di numero e di forze, mantenendo costantemente la rivoluzioni incontaminata da delitti politici e ean-* celiare l'onta di Gampoformió, agguagliando, se non superando, col senno e coll'ardimento, le. passai glorie veneziane, affratellando Venezia col resto della penisola, dandole coscienza di nazione, con- tribuendo infine, più di ogni altro Stato sorto tra noi in quel periodo, a preparare la fine della dominazione barbarica e il risor- gi mento d'Italia in un avvenire non piti lontano (pag. 488).
Nell'opera ha degno rilievo la figura di Daniele Manin, le cui alte doti di mente e di emme il Marchesi ci fa bene apprezzare, mo-