Rassegna storica del Risorgimento

BIANCHI NICOMEDE
anno <1917>   pagina <236>
immagine non disponibile

a. Sforni
simi . Gli chiedeva licenza di prender nota dei documenti riguar- danti Tatto d'unione del Ducato di Modena coti gli Stati Sardi conservati negli Archivi generali del Regno, Dichiarava poi che in­tendeva di compiere un debito di pietoso uffizio verso la memoria di un assai onorando uomo, intendo il conte Pietro di Santa Rosa, il quale in suo vivente avendo io amato presso che qual figlio, più volte conobbi che aveva per cosa grata elle: io nelle mie memorie ponessi al suo luogo la verità storica rispettò al tempo in che egli si fermò nei Ducati qual Regio commissario; al qual fine egli mi consegnò note e documenti, massime atti a mostrare 1*intrinseca fal- sita d'alcuni fatti innestati in un proclama di un generale austriaco, ricordati in un libro di un generale toscano e all'epoca dell'armi- stizio Salasco narrati dalla Gazzetta del Popolo . Il Galvagno accon­sentì, ma a patto di leggere l'opera prima che uscisse alla luce. Il 13 novembre del 1851, nel restituire il manoscritto ai senatore Pietro Gioia, che glielo aveva consegnato ner incarico del Bianchi, lo accom­pagnò con questo biglietto : Io bramerei che lo assicuraste che quando lo invitava a farmi conoscere la sua opera prima di darla alle stampe, non intendeva con ciò che di accertarmi non si sarebbe fatto abuso dei documenti ufficiali posti a sua disposizione dal Governo; la mia responsabilità m'imponeva imi WLobbligo, tuttoché io; non dubitassi punto della delicatezza dell'autore .
Del vagheggiato disegno il Bianchì se ne apri anche con Luigi Federico Menabrea, allora primo ufficiale, ossia segretario generale, del Ministero degli a ilari esteri, che gli rispondeva il 4 gennaio del *5É: <i Lodo assai il vostro pensiero di scrivere la storia dei Ducati dal 1815 sino a quest'epoca. Io son certo che quella storia, scritta da un uomo . da senno, come siete voi, riuscirà istruttiva, mentre quelle certe storie appassionate non fanno-che eccitare odi e tonnare a detrimeìtó- della cosa pubblica. Vi ringrazio del favorevole giudizio che portate * della mia missione nei Ducati. Le mie istruzioni erano leali e tutte dirette al bene comune ; ho cercato di eseguirle lealmente, ed in ciò, * debbo dirlo, ho trovato un potente appoggio nella onesta intelligenza dei vostri concittadini, ne' quali, per il maggior numero, ho rawi- sato una dose di buon senso, poco comune negli altri paesi *,
Sul punto di consegnare il manoscritto allo stampatore il Bianchi fu preso dalla paura e forse l'avrebbe lasciato inedito chi sa per guanto tempo se Francesco gì* n di qutf M eamiteii li patrioti aru> -mentosi che non uri: lasciavano mai cogliere dallo sgomento e che m* ravano diritto allo scopo, senza sottintesi né secondi firn, non gli fe-cova coraggio, * Venne da Modena - gÙ scriveva - la concessione del-