Rassegna storica del Risorgimento

BIANCHI NICOMEDE
anno <1917>   pagina <248>
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248 Ù, Sforza
V.
Reggio, 28 luglio 1848. Amico pregìatassimo.
Penso che i documenti mandativi da me giorni sono e religiosamente trascritti dal Protocollo segreto del Governo Provvisorio degli Stati di Mo­dena sieno per essere profittevoli a meglio dilucidare parte di quel meravi­glioso dramma, per cui anfÒ; lira noi in mina, la rea dominazione di Casa d'Este; ed uM cÉantilo a ben conoscersi nella loro sostanzialità da Sua Ec­cellenza il Ministro Pareto, giacché sembra, che presenzialmente vadati fa­cendosi gravi assai e disputabili molto ì moti della Lunigiana; ed abbiano quindi a tornare in campo, feconde di calorose dìspute parlamentarie; le cose già poste in discorso nella tornata del sette giugno dai due .deputai Sineo e Tesine.
Certo che dalla lettura di questi documenti non può sorgere nelTanimo consolazione piena e larga per chiunque abbia la coscienza devota alla re­ligione della santa lealtà, e desideri che essa sia nel cuore e nella, bocca di tutti gii uomini, qualunque sia il posto in che la Provvidenza gli ha collo­cati. Che di vero dalla lettura dei med.esimii.se' non m'inganno, viene ben chiaro, che la brutta sentenza di quel tristo di TalJeyrand: Dìo diede la pa­rola per coprire il pensiero , per anco con molta vergogna non si trova sban­deggiata dalle parole e dalle opere degli attuali Ministri del Governo capi­tanato dalla secondogenita branca di Lorena.
Ma, lasciando per ora in disparte ogni considerazione razionale su tale proposito, scendiamo alla nuda esposizione dei fatti. Dopo avere ostinata­mente, negata ogni riforma e vilmente venduto sé ed il suo popolo all'Au­stria, il-Duca Francesco V, il giorno ventuno marzo, lasciava al primo al­beggiare i suoi Stati nell'amara convinzione di non rivederli più mah che di fatto egli, mesto e prostrato in estremo d'animo, scriveva nel medesimo giorno al colonnello Ferrari a Massa: È Tacile che mi diriga pel momento a Trie­ste, donde Dio sa dove andrò; giacché l'Europa non m'offre ora mal pia un ricovero . Strano convincimento in vero, che mostra come fosse fittizzia in lui quella superba Nerezza d'animo* eon cui egli si vantava capace a far fronte allo svolgersi dell'italico risorgi m cnto, fecondato e spinto innanzi dal­l'onnipotente forza della cattolica civiltà. Nulladimeno, prima di partire per Tamaro soggiorno della terra di proscrizione, il Duca Francesco V lasciò una Reggenza, quasi ad ultimo teiitativp di salute; ma essa trovò da! popoli, stanchi di trentafcre anni di dolorosa obbedienza, .universale disapprovazione. Quindi il ventiduc marzo fu L'h Modena istituito un Governo provvisorio, il quale non tardò a notificare il fatto compiuto della sua esistenza agli altri Governi o temporariamente o definitivamente costituiti in Italia; e quindi anco al Governo Toscano. E LI Mìnisterio del Gran Duca Leopoldo tosta­mente fu sollecito di rispondere con; ogni maniera di facili e pronte cortesie