Rassegna storica del Risorgimento

BIANCHI NICOMEDE
anno <1917>   pagina <251>
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Uno storico del Risorgimento italiano 251
valli, vestì ed altro, che fu preso in Massa e Carrara all'epoca della cessa­zione del Governo Estense . Ecco di'fatto cosa pone in campo. tutta ri­sposta a questo giusto chiedere del Provvisorio di Modena, l'incaricato del Governo toscano professore Amici : Se sì consideri per una parte che gli Stati di Massa e Carrara hanno un Governo provvisorio a porte; chela forza armata toscana non è rimasta in alcuni punti di quello Stato che in linea di semplice presidio a richiesta delle autorità costituite, chiaro apparirà che ìl Governo Toscano non ha alcuna veste d'immischiarsi comunque negli affari amministrativi del Governo di quel paese. Menzogne solenni in verol
Cosi in parole IL Governo toscano manifestò ai Provvisorio di Modena, con tutta sollecitudine, dopo pochi giorni appena della cessazione della do-minaziqno estense, la voglia di stringere le più amichevoli relazioni; a tal fine primo egli mandò a Modena un incaricato ; fece conoscere la Manifesta sua intenzione d'occupar parte del territorio ex Estense unicamente in linea di difesa, e per salvare se medesimo da ogni disordine; non pose da principio in alcun dubbio il, diritto del Governo degli Stati di Modena di conservare integrità tutta dei Jtominj estensi, ed anzi la riconobbe compiutamente. Il Gran Duca stesso assicurò di amicizia e benevoglienza in privata udienza l'incaricato modenese a Firenze; nel mentre che il suo Ministro per gli affari esteri Neri. Corsini si dava tutta la briga d'assicurare il Provvisorio di Mo­dena, che il Governo Toscano aveva coscienza di non aver dato nessun mo­tivo di dubitare i-.i.-iic sur più amichevoli relazioni,essendo che nessuna pra­tica era mai stata intavolata con Massa e Carrara, nessuna trattativa posta in campo, nessuna convenzione stabilita, sapendo quali sieno i riguardi che si debbono a buon vicino. Che se più. tardi il Ministro per gli affari esteri di Toscana, facendo quasi violentemente forza alla propria memoria, esce fuori a voler dare ,, intendere: che al rumar del Dominio estense, sotto l'influenza delle medesime circostanze nacquero e a Modena e a Mossa due Governi provvisori, i. quali avevano verso la Toscana diritto ad una perfetta pa­rità di trattamento ; e che: quftuli i Deputati di Massa e Carrara andarono a Firenze unicamente pe*rftnnOdare relazioni col Governo Toscano, il quale mauifèajjS IosgJ ttatómatìtiL perfettamente eguali a quelli espressi al Governo Provvisòrio di Modena; nulladiiueno il medesimo Ministro, e seco l'incaricato Toscano, professore Amici, non .passarono però mai in parole a distruggere lSdea da principiò Infornata ih faceta; alla politica europea dal Gran Duca Leopoldo, '. :-:no:n- .cercare. .0;valere-, il. possesso dei paesi transapennim dell'ex Ducato Estense: che anzi di SOjprn pia l'incaricato professore Amici coi du­revoli segni della parola scritta ufficialmente venne nella spontanea e chiara confessione che il Governò 'Toscano, noti avfti 'alcuna veste d'immischiarsi comunque negli affari amministrativi del Governo di qne' paesi. E queste sono
nuove menzogne. -
Ma dalle parole ai fatti quanta trista e dolorosa differenza 1 E come dietro alla considerazione di questi ultimi non si risveglia nell'animo melancolico e sdegnoso II confronto fra l'operare di Casa SaVQjtt- e quello della secondo­genita branca; dì Lorena, a tutto danno e sfregio di quest'ultima. Re Carlo, al subito svegliarsi della gente lombardo, dà di piglio atla spada di Gasa