Rassegna storica del Risorgimento
BEGANI ALESSANDRO
anno
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1917
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pagina
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272
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m M. MmpiofM
libero asme ogni privato cittadino di andare ove meglio gli talentasse, ó di assumere sei-vizio sotto altra bandiera. Doveva forse attendere tranquillamente una nuova prigionia o qualche cosa anche di peggio? La rassegna, forse, per far supporre il Begani ancora vincolato dal giuramene hper dare un'altra pennellata nera al suo quadro, riie-risce una lettera di lui nella quale dice * Non vi fu mai alcun decreto sulla mia degradazione . Anzitutto quella lettera, scatta dopo il 1821, si riferisce alla nuova perdita del grado che subì allora, e non Uà nulla che vedere con le vicende del 1798. E poi che vi entra la degradazione? Fu tollo dai quadri, non degradato.
Prese servizio sotto un altro governo, prosegue la rassegna, ed in patria si è soldato ed in terra straniera solo esule 1 Una nuova professione questa dell'esule 1 Non credo però che essa dia il modo di sostentarsi a chi, come il Begani. si trovi privo di mezzi. Costretto a vivere in terra straniera e del proprio lavoro, ricorse naturalmente alla carriera delle armi, cui era stato allevato. Così nella reazione del 1799 si iscrissero nella legione italiana Giuseppe Rosaroil, poi glorioso ribelle nel 1821, Guglielmo Pepe, la figura più alla del Mezzogiorno d'Italia nel nostro risorgimento, Gabriele Pepe, anima intemerata, il difensore dell'onore italiano nel duello col Lamartlne, e centinaia di ufficiali napoletani deportati a Marsiglia. Del pari nel 1831 corsero a combattere in Spagna militari e borghesi, tra cui il Fanti., il Cialdini, i Durando: nel 1848 lo stesso Guglielmo Pepe, il Gosenz, il Mezzacapo, dissobbedendo all'ordine reale di tornare in Napoli, andarono a difendere Venezia. Si oserebbe inflìggere la taccia di traditori e di spergiuri a questi, tra i piti bei nomi della nostra redenzione politica?
TI Begani avrebbe potuto chiedere di far parte della spedizione dello Championnet nel 1799 e di quella del Massena nel 1806 per tornare in patria come fecero Guglielmo e Gabriele Pepe, il Rosaroil e tanti altri. Preferi invece di restare lontano continuando il suo servizio nell'esercito cisalpino. Ritornato dipoi nel regno, domandò e conseguì il comando dell'artiglieria del forte di Pescara evitando cosi di andare in Calabria contro i residui dell'esèrcito borbonico. La. rassegna lo biasima di tutto questo. Al giovane ufficiale* ripugnò il combattere contro i suoi antichi, compagni di armi, cónM> l'esercito del proprio paese. Desiderio. libertà e della patria lontana prevalse negli uni : un nobile sentimento consigliò l'altro ad evitare si doloroso conflitto ! lo non saprei elevarmi a giudice ài an coSlarduo problema di coscienza. Predominò.; in lui f anima <ii soldato.
I biografi del Begani od fl ferrati, narrano magnifici episodi di garante quel periodo, nelle patte napoleoniche successivo ed i