Rassegna storica del Risorgimento

BEGANI ALESSANDRO
anno <1917>   pagina <281>
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TI generale Alessamk'o Begani e i èi0 wmyrdon 881
dona, rifiutata e spettata. Questo giudizio così umiliante, desume la rassegna, a quanto sembra, dalla circostanza, che nell'art della resa si dice:. . 'Si M. perdona al signor Begani, ma non intènde am­metterlo al suo .sfizio f. Da tali parole il Cosentini argomenta òhe fl marescialli flèsse: chiesto al re dì conservare il posto. Ebbene, il governatore dì Gaefa, nella lettera al barone Lauer, offrendo la resa, di­chiarò esplicitamente nella capitolatone non domando nulla per me J Quel patto si spiega assai agevolmente. La capitolazione as­sicurava a tutti i militari della fortezza i gradi, gli stipendi e gli onora: quindi, per escludere il maresciallo da simile beneficio, occorreva una clausola espressa. La lettera dimostra r inesistenza della pretesa di­manda. H vecchio re non sentiva per la spada del maresciallo il di­sprezzo, che ora ostenta la rassegna-, tanto che gli affidò alcuni anni dopo, come vedremo, la medesima fortezza di Gaeta. Ferdinando IX; Io richiamò dal nuovo esilio, lo prescelse comandante dei forte di Capita, e, dopo la morte del maresciallo, ne volle inciso il nome su uno dei cannoni di Gaeta.9 Adunque, usci dalla fortezza come at­testano il Colletta ed il Pepe, e riconobbero poi gli stessi Borboni, con una vera aureola di gloria
Nel 1 artìcolo della capitolazione si pattini l'obbligo della con­segna di Gaeta m ."' M. Ferdinando, re delle Due Sicilie . Dunque, esclama il Cosentini, il governatore riconobbe l'antico sovrano ! Lo stesso patto è nella eonvenzioTie di Gasa Lanza che il Cosentini loda. E in qual modo diverso >olovasi designare il Borbone, dopo il riac­quisto del trono? Ma, si obbietta, per l'ex re Gioacchino, si disse semplicemente il signor Unmt-. Poteva forse il Begani pretendere,, la un trattato stipulato in nome. il se FerdJliando, che aSpoaMno, allora profugo e senza trono, desse il nome di ,8c>Viptài
Cai'r ascosa, a Gasa Lama, sepite salwafé.awm dfàitH,come salvato aveva in quella fio/Dina Gaé<n, Pescara eà Ancona. Quali mai diritti' salvò. Carascosa se concesse l'intero reame? Escluse quelle tre fortezze unicamente perchè, e lo dichiarò nell'art. 1 della conven­zione, non dipendevano dai suoi ordini. Quali fortezze doveva mai salvare il maresciallo, se tutte ormai le occupava il nemico ed egli disponeva soltanto di quellg d jÉtfita?
Segoni si arrese in tutto senza sentire che 41 concedere guanto concedeva non era- >U suo potere e il non concedere era suo dovere.
1 {EtftBcrftto iitìlJu- monogena eli Perrarii pag. 743.
*.GBYA GKBWl.ni, Memorie' stovìcU della città di Mtyoli,:Kivpoli, 1857, pa­gina 748.